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    Le studentesse che non possono uscire la sera in India

    I dormitori delle università di Nuova Delhi impongono alle studentesse di tornare in camera entro le 18.30, negando loro i diritti di cui beneficiano i loro compagni

    Di TPI
    Pubblicato il 14 Ott. 2015 alle 12:50 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:22

    Oltre 60 studenti universitari hanno manifestato a Nuova Delhi, capitale dell’India, nella notte tra martedì 13 e mercoledì 14 ottobre per reclamare il diritto delle donne a uscire la sera dai propri alloggi e dalle proprie residenze.

    Attualmente le norme interne dei dormitori studenteschi pubblici e privati di Nuova Delhi impongono alle ragazze un coprifuoco che parte alle 18:30 o alle 19:30 di sera che, secondo le università, dovrebbe garantire la sicurezza alle studentesse. Coloro che non rispettano questa regola vengono punite e rischiano l’espulsione.

    Le restrizioni imposte dalle università alle ragazze sono una conseguenza dello stupro di gruppo avvenuto su un autobus di linea di Nuova Delhi il 16 dicembre del 2012a causa del quale una studentessa di 23 anni aveva perso la vita. Le autorità avevano consigliato ai campus di istituire un coprifuoco per le donne e costruire muri di cinta protetti con filo spinato e monitorati da telecamere.

    Le donne che frequentano i corsi sostengono si tratti di una vera e propria imposizione di stampo patriarcale, che consente agli uomini di poter uscire liberamente la sera, ma che reclude le donne.

    “Non abbiamo bisogno di falsa protezione, non potete mettere in gabbia metà della nazione”, è lo slogan che nella notte riecheggiava nei viali davanti ai campus universitari.

    Le ragazze e gli uomini che si sono uniti alla manifestazione sottolineano come questa sia una limitazione non solo della libertà personale, ma anche di quella delle donne quali studentesse. L’università di Nuova Delhi garantisce agli iscritti l’ingresso a laboratori e biblioteche fino alle due di notte. Ciononostante, le studentesse non possono usufruire di questo servizio.

    La reclusione forzata all’interno dei dormitori può anche diventare un pericolo per la vita delle ragazze stesse. La studentessa d’arte Shambhawi Vikram, di 23 anni, ha raccontato alla Bbc che due anni fa alcune sue compagne di corso hanno rischiato di morire durante un terremoto perché i piani dell’edificio in cui si trovavano le loro stanze erano chiusi a chiave.

    “È stato spaventoso, 20 ragazze si sono affacciate al balcone perché non potevano andare da nessun’altra parte. Noi le vedevamo dal cortile, ma non potevamo fare nulla. Ci sentivamo inutili”, ha detto. “Anche Cenerentola poteva rimanere fuori fino a mezzanotte. Perché noi no?”.

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