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    Le stragi più sanguinose degli Stati Uniti dal 1949 a oggi

    Credit: Afp

    La sparatoria di Las Vegas è stata la 273esima avvenuta negli Stati Uniti nel 2017 e la più letale nella storia del paese. Ecco una lista delle stragi più sanguinose causate dalle armi da fuoco negli Stati Uniti:

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 3 Ott. 2017 alle 09:21 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:35

    Nella notte tra l’1 e il 2 ottobre 2017, almeno 59 persone sono state uccise e altre 527 sono rimaste ferite per la sparatoria avvenuta a Las Vegas, negli Stati Uniti, nel corso di un concerto di musica country.

    La sparatoria è stata la più letale della storia degli Stati Uniti, superando quella di Orlando, avvenuta in Florida tra l’11 e il 12 giugno 2016, quando 49 persone furono uccise nella discoteca Pulse da Omar Mateen, un terrorista statunitense ispiratosi agli ideali del sedicente Stato Islamico.

    La sparatoria di Las Vegas è considerata la più sanguinosa mai registrata dal 1949, anno in cui per la prima volta venne identificato il concetto di “mass shooting”, letteralmente sparatoria di massa.

    Di seguito è riportato un elenco di sparatorie avvenute negli Stati Uniti che hanno registrato 12 o più morti (esclusi gli assalitori):

    Un uomo di 64 anni, Stephen Paddock, apre il fuoco durante il Route 91 Harvest Music Festival a Las Vegas. Il bilancio è di almeno 59 morti e 527 feriti.

    Il 29enne Omar Saddiqui Mateen spara all’interno del Pulse, un locale gay di Orlando, e uccide 49 persone ferendone altre 58.

    Seung-Hui Cho, 23 anni di origine coreana, uccide 32 persone nel campus del Virginia Tech. Il ragazzo si è poi suicidato.

    Un ventenne, Adam Lanza, entra nella scuola elementare di Sandy Hook a Newtown, in Connecticut, e apre il fuoco uccidendo 27 persone, fra i cui 20 bambini.

    Il 35enne George Hennard si schianta a bordo del suo pick up contro la caffetteria Luby’s a Killeen, in Texas. Uscito dall’auto apre il fuoco e uccide 23 persone.

    A San Ysidro il 41enne James Hubert uccide 21 persone in un McDonald’s e fugge. Un’ora dopo aver compiuto il folle gesto viene ucciso dalla polizia.

    L’ex marine Charles Joseph Whitman sale sulla torre dell’Università del Texas e, come un cecchino, apre il fuoco. Il bilancio è di 16 morti e 30 feriti.

    14 persone vengono uccise e 22 rimangono ferite gravemente in un attacco all’Inland Regional Center. I due killer, un uomo e una donna sposati e simpatizzanti dello Stato islamico, vengono uccisi dalla polizia San Bernardino.

    13 persone vengono uccise e tre restano ferite a Cramer Hill, quando Howard Unruh, un veterano della Seconda guerra mondiale, apre il fuoco contro i propri vicini, uomini, donne e bambini.

    Il dipendente part-time delle poste americane, Patrick Henry Sherrill, uccide 14 persone in 10 minuti e poi si toglie la vita.

    Due studenti della Columbine High School di Denver, Eric Harris, 18 anni, e Dylan Klebold, 17, aprono il fuoco e uccidono 13 loro compagni ed un insegnante prima di togliersi la vita.

    Un soldato americano di origine palestinese, uno psichiatra di 39 anni, apre il fuoco a Fort Hood, in Texas, e fa 13 morti e 42 feriti.

    Un uomo di 42 anni di origini vietnamite spara in un centro di accoglienza per gli immigrati a Binghamton, a 200 chilometri da New York: il bilancio finale e’ di 13 morti.

    George Banks, una ex guardia carceraria uccide 13 persone e ne ferisce una.

    A Chinatown, tre rapinatori armati assaltano il Wah Mee, un club in cui si gioca d’azzardo, uccidendo 13 persone e ferendone un’altra.

    La prima mondiale del film di Batman, ‘The Dark Knight Rises’, si trasforma in un bagno di sangue: un uomo di 24 anni con una maschera come quella del ‘cattivo’ del film, entra in un cinema di Denver, Colorado, nel quartiere di Aurora, durante la proiezione e uccide 12 persone e ne lascia 70 a terra ferite.

    12 persone sono morte e otto sono rimaste ferite, quando Aaron Alexis è entrato in una struttura della marina statunitense e ha aperto il fuoco contro i presenti

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