La polizia francese ha arrestato quattro uomini e una donna tra i 22 e i 40 anni, con l’accusa di aver aiutato Mohamed Lahouaiej-Bouhlel a compiere la strage di Nizza.
Lo ha reso noto il pubblico ministero parigino François Molins in una conferenza stampa, tenutasi giovedì 21 luglio: “I cinque individui consegnati oggi alla giustizia sono stati arrestati e messi sotto custodia. Il loro coinvolgimento sembra essere stato decisivo per la preparazione dell’attacco”.
Nella città del sud della Francia, in occasione della festa nazionale francese del 14 luglio scorso, Bouhlel ha investito con un grosso camion bianco la folla che si era radunata sulla Promenade des Anglais per assistere ai fuochi d’artificio, causando la morte di 84 persone e più di 200 feriti. L’Isis aveva poi rivendicato l’attacco.
Secondo le indagini, Bouhlel non sarebbe un semplice squilibrato che ha deciso di agire da solo, ma avrebbe beneficiato del supporto logistico dei cinque sospettati. L’attacco è quindi stato il frutto di una pianificazione durata mesi.
Tre degli uomini arrestati, identificati come i franco-tunisini Ramzi A., Mohamed Oualid G., e il tunisino Chokri C., sono indagati come complici in “omicidio di gruppo con legami terroristici”. Un albanese di norme Artan e una donna franco-albanese identificata come Enkeldja sono sospettati di aver fornito a Bouhlel le armi che portava con sé nel camion.
Nessuno di questi nomi era conosciuto in precedenza dall’intelligence francese, se non per crimini minori.
La rete di complici è stata scoperta grazie alle prove presenti sul telefonino e sul computer di Bouhlel. Infatti, oltre a diversi messaggi dei mesi precedenti, fra cui uno nel quale esultava per gli attacchi del gennaio 2015 contro Charlie Hebdo, il tunisino che ha compiuto la strage di Nizza era in contatto con i complici anche immediatamente prima dell’attacco.
Intanto, in Francia continuano le polemiche dovute al fatto che le forze di polizia non erano presenti all’ingresso dell’area pedonale della Promenade al momento dell’attacco.
Il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve, al centro delle polemiche, ha quindi avviato un’indagine sulla sicurezza disposta sulla Promenade il 14 luglio scorso.
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