C’è un tema su cui il mondo si può facilmente dividere in due: quelli che amano e quelli che odiano il Comic Sans.
Per chi non lo sapesse, il Comic Sans MS è un carattere tipografico nato nel 1994, che dopo essere stato inserito tra i font standard di Microsoft Word è diventato popolarissimo e allo stesso tempo odiatissimo, finendo per rappresentare oggi tutto ciò che di antiquato, infantile e poco professionale si possa trovare in rete.
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Questo un esempio di come appare il font:
Con il suo stile che vuole imitare la scrittura imperfetta dei bambini, o più in particolare dei fumetti (da qui il comic), il Comic Sans è odiato soprattutto per i suoi usi in contesti che necessiterebbero di un approccio più elegante e serio, e al giorno d’oggi, dopo 23 anni dalla sua creazione, sono pochi i designer che se la sentirebbero di lodarlo.
Il quotidiano britannico The Guardian ha quindi intervistato il suo inventore, Vincent Connare, che ha raccontato di quando a metà anni Novanta ebbe l’idea per questo nuovo carattere: “Stavo lavorando per il team tipografico di Microsoft, che aveva diversi accordi con persone provenienti da applicazioni come Publisher, Creative Writer ed Encarta. Volevano tutti i tipi di font, molti di questi strani e infantili. Un programma si chiamava Microsoft Bob, ed era stato progettato per rendere i computer più accessibili ai bambini. L’ho avviato ed è uscito fuori questo cane a cartone animato che parlava con un fumetto in Times New Roman. I cani non parlano in Times New Roman!”.
Connare prosegue sul Guardian ricordando il momento in cui ha sviluppato l’idea per quello che sarebbe diventato il Comic Sans: “Ho avuto l’idea di fare qualcosa che riprendesse lo stile dei fumetti, e ho iniziato a guardare Watchmen e Il cavaliere oscuro, graphic novel in cui le scritte a mano delle nuvolette assomigliavano al carattere di una macchina da scrivere. Così ho cercato di imitarli disegnando con il mouse: non dovevo fare linee rette, non doveva essere tutto ben fatto, era questa la cosa divertente: stavo infrangendo le regole tipografiche. Il mio capo Robert Norton mi disse che la p e la q dovrebbero rispecchiarsi perfettamente a vicenda, e io gli ho risposto: ‘No, è volutamente sbagliato!’”.
Come ricorda l’autore, il Comic Sans alla fine fu sviluppato troppo tardi per Microsoft Bob, ma negli uffici dell’azienda cominciò ad essere molto usato nei messaggi di posta elettronica, soprattutto quando si trattava di feste di compleanno ed eventi allegri, finendo per essere incluso in Windows 95.
Nonostante poi nel corso degli anni il font abbia ricevuto ogni sorta di insulti, Connare continua a dirsi orgoglioso della sua creazione: “Era fatto per gli utenti inesperti di computer, e in quel campo è riuscito nel suo scopo”. Secondo il tipografo, criticarlo significa non rendersi conto dell’ambito per cui è nato, come chi critica l’arte contemporanea dicendo “L’avrei potuto fare anch’io”.
“Personalmente, io l’ho usato solo una volta. Avevo difficoltà a cambiare il mio wifi, quindi ho scritto a Sky una mail in Comic Sans per protestare. Ho ottenuto un rimborso di 10 dollari. In questi casi, lo consiglierei”, ha rivelato l’ideatore del font.
Qui alcuni degli aggettivi poco lusinghieri spesi per descrivere il carattere dai suoi detrattori:
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