Secondo il celebre astrofisico britannico Stephen Hawking, è “quasi
certo che il pianeta Terra sia destinato al disastro entro i prossimi mille o diecimila
anni”.
A detta dello scienziato, la razza umana ha davanti a sé uno dei secoli
più delicati della sua storia, in cui potrà decidere in che modo influenzare il
lontano futuro, soprattutto perché la minaccia più grande è dovuta ai progressi
della scienza e della tecnologia.
Hawking, malato da decenni di sclerosi laterale
amiotrofica, comunica e prosegue i suoi studi proprio grazie alla tecnologia,
nella forma di un sintetizzatore vocale collegato a un computer in grado di trasformare
alcuni movimenti degli occhi e della bocca in parole.
Nonostante questo, nell’occasione
di un’intervista al Radio Times, lo scienziato ha condannato i lati più
negativi del progresso scientifico e tecnologico, citando come esempi i virus
creati in laboratorio, le armi nucleari e il mutamento del clima, indicati come
le più grandi minacce per la popolazione mondiale nel XXI secolo.
Hawking ha dichiarato di vedere nella colonizzazione di
altri pianeti una possibile salvezza da questo possibile disastro, ma ha anche
avvisato che la razza umana non sarà in grado di farlo nel prossimo secolo, che
dovrà quindi vedere un forte impegno della popolazione mondiale nel controllare
i risultati del progresso tecnologico affinché non si dimostrino nemici dell’uomo.