Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a una decina di aziende russe e cinesi e ad alcuni uomini d’affari accusati di aiutare il programma nucleare della Corea del Nord.
Le nuove sanzioni arrivano dopo il Consiglio di sicurezza dell’Onu, in cui anche la Russia e la Cina hanno votato a favore di ulteriori sanzioni contro Pyongyang. La Cina però ha reagito con rabbia alle sanzioni contro i suoi stessi cittadini.
Il segretario di Stato americano Rex Tillerson, nel frattempo, aveva lodato la Corea del Nord per “il suo livello di moderazione” degli ultimi giorni “mai visto in passato”.
“Non abbiamo avuto lanci di missili o atti provocatori da parte della Corea del Nord dall’adozione unanime della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, ha detto. Tutto ciò, ha affermato, potrebbe aprire la strada ai colloqui tra le due parti in un prossimo futuro”.
L’Ufficio statunitense di controllo delle attività estere ha individuato 10 società e sei persone destinatarie delle sue sanzioni. “Il dipartimento del Tesoro continuerà ad aumentare la pressione sulla Corea del Nord colpendo coloro che sostengono l’avanzamento dei programmi missilistici nucleari e balistici e li isolano dal sistema finanziario americano”, ha dichiarato il segretario del Tesoro Steven Mnuchin.
Le sanzioni implicano che le aziende e gli individui non possano più fare affari con società statunitensi. La Cina ha risposto immediatamente, invitando gli Stati Uniti a “correggere il proprio errore”.
Una serie di test missilistici da parte della Corea del Nord negli ultimi mesi, insieme alle sue ripetute minacce di effettuare un sesto test di un dispositivo nucleare, hanno aumentato le tensioni tra Pyongyang e gli Stati Uniti.
La Corea del Nord è arrabbiata, come avviene ogni anno, per le esercitazioni militari congiunte tra gli Stati Uniti e la Corea del Sud e ha minacciato di lanciare missili nei pressi dell’isola di Guam, appartenente agli Stati Uniti.