Nel primo pomeriggio di ieri ora americana, quando in Italia era ormai notte, la Casa Bianca ha annunciato di aver consegnato al congresso la documentazione richiesta dalla legge per poter rimuovere Cuba dalla lista dei Paesi che sostengono il terrorismo.
La decisione si colloca all’interno del processo di normalizzazione dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba, uno dei passaggi cruciali della politica estera dell’amministrazione di Barack Obama.
“Continueremo ad avere differenze con il governo cubano, ma i nostri dubbi sulle politiche e le azioni dell’Avana non rientrano nei criteri rilevanti per definire Cuba uno stato che sostiene il terrorismo” è stato scritto nel comunicato ufficiale della Casa Bianca.
Secondo il dipartimento di stato, infatti, Cuba non è stata coinvolta negli ultimi 6 mesi in nessuna attività terroristica e, per questa ragione, può essere tolta dalla lista dei Paesi che sostengono il terrorismo internazionale, in cui è stata inserita nel 1982 perché Cuba era un promotore “della rivoluzione armata compiuta da organizzazioni che usano il terrorismo”.
Da Cuba sono arrivate parole di apprezzamento verso la decisione di Obama, definita “giusta” in un comunicato ufficiale delle autorità dell’Avana. La responsabile cubana dei rapporti con gli Stati Uniti, Josefina Vidal, ha inoltre chiarito che il suo Paese “non avrebbe mai dovuto essere inserito nella lista” e “rifiuta e condanna tutti gli atti di terrorismo in ogni forma e manifestazione”.