Finito il G20 di Amburgo, i grandi della Terra hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che è il risultato di un faticoso compromesso diplomatico tra le amministrazioni coinvolte.
Rompendo la tradizione, è stato aggiunto un paragrafo separato sulla posizione degli Stati Uniti riguardo i temi ambientali e sui combustibili fossili. Angela Merkel ha dichiarato di deplorare la decisione degli Stati Uniti di non rispettare gli impegni presi.
Tutti i paesi del G20, tranne gli Stati Uniti d’America, hanno così confermato la volontà di proseguire la lotta ai cambiamenti climatici nell’ambito degli accordi di Parigi, considerandoli irreversibili.
I leader dei 20 paesi più sviluppati del mondo hanno preso nota della decisione americana di ritirarsi dall’accordo firmato nella capitale francese nel 2015 dall’ex presidente Obama.
“Gli Stati Uniti si impegneranno a una stretta collaborazione con altri paesi per aiutarli ad accedere e utilizzare le fonti fossili in modo più pulito ed efficiente”, si può leggere nel comunicato rilasciato dai capi di stato e di governo riuniti ad Amburgo.
Il presidente russo Vladimir Putin, in conferenza stampa, ha dichiarato che è stato trovato il compromesso ottimale sulla lotta al cambiamento climatico.
Emmanuel Macron, presidente della Francia, ha intanto annunciato che un altro vertice sul clima si terrà il 12 dicembre 2017, a due anni dagli accordi di Parigi, dicendosi convinto che sia ancora possibile far cambiare idea sul tema al presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
La premier britannica Theresa May ha invece dichiarato il proprio impegno e quello del Regno Unito nella lotta al cambiamento climatico e si è detta dispiaciuta come gli altri leader per la decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dagli accordi di Parigi. La May ha cercato, invano, di convincere Trump a tornare sui suoi passi.
In tema di commercio globale, il vertice del G20 ha poi ribadito la necessità di combattere il protezionismo, pur concedendo qualcosa sul tema della difesa dei mercati domestici rispetto alla dichiarazione del G7 di Taormina del maggio 2017.
I leader del G20 non hanno però previsto alcuna sanzione nei confronti dei trafficanti di esseri umani, a causa dell’opposizione di Russia e Cina.
“Una grande occasione persa riguardo un aspetto di centrale importanza in relazione all’emergenza immigrazione”, ha commentato l’Osservatore romano, il quotidiano della Santa sede.
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