La credevano morta e avevano avviato le procedure per il funerale, ma lei – una donna di 66 anni – era viva e si è svegliata all’interno di un sacco per cadaveri. La vicenda, raccontata dal Washington Post, è accaduta in Iowa nei giorni scorsi.
La donna è stata dichiarata erroneamente morta dal personale di una struttura per malati di Alzheimer, la Glen Oaks Alzheimer’s Special Care Center. Secondo quanto riferito dal quotidiano americano, alla fine dello scorso anno le condizioni di salute della donna erano peggiorate tanto che era stata trasferita in una casa di cura. Alcuni giorni dopo il trasferimento gli operatori sanitari della struttura, non riuscendo a rilevare il polso, l’aveva dichiarata morta, sistemata in una sacco per cadaveri e trasportata in un’agenzia di pompe funebri. Lì, la scoperta: il personale dell’impresa funebre ha aperto il sacco è ha notato che il petto della donna “si muoveva e lei stava ansimando”, si legge nel rapporto.
La donna è stata quindi riportata nella casa di cura per ricevere l’assistenza necessaria. Tuttavia, è deceduta qualche giorno dopo. Ora la struttura dovrà pagare una multa di 10.000 dollari, il massimo consentito dalla legge statale, per aver certificato erroneamente la morte di una residente della clinica e non aver garantito che il paziente ricevesse “cure dignitose alla fine della vita”.