Nel mondo ogni 7 secondi una ragazza di meno di 15 anni viene data in sposa a uomini spesso molto più grandi di lei, a causa della povertà o di pratiche sociali discriminatorie. Il dato è stato diffuso dall’ong Save the Children, che si dedica a proteggere i bambini e promuovere i loro diritti.
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Le conseguenze sono devastanti sulla vita delle giovani donne e su quella dei loro figli. Ogni anno 70mila ragazze perdono la vita a causa di complicazioni durante la gravidanza – la seconda causa al mondo di morte per le ragazze dopo i suicidi.
Inoltre, i bambini che nascono da madri adolescenti hanno il 50 per cento di probabilità in più di morire nei primi giorni dopo il parto e il 15 per cento di probabilità in più di soffrire di malnutrizione cronica se anche le loro giovani mamme risultano malnutrite prima e durante la gravidanza.
“Il mondo ha compiuto enormi passi in avanti per proteggere i bambini e garantire i loro diritti fondamentali ma sono ancora milioni coloro a cui il futuro continua a essere negato, semplicemente perché sono bambine e ragazze”, ha affermato Helle Thorning-Schmidt, direttore generale di Save the Children International, in occasione del suo intervento nella sessione plenaria finale del “Women’s Forum on inequality and sustainable growth”, organizzato a Roma nell’ambito della Presidenza italiana del G7.
“Per questo guardiamo al G7 del 26 e 27 maggio a Taormina come una opportunità unica per accelerare i progressi realizzati per assicurare che i più vulnerabili abbiano accesso all’educazione, alla salute, alla nutrizione e alla protezione, partendo proprio dalle bambine e dalle ragazze, che sono le più esposte al circolo vizioso della povertà e della mancanza di opportunità”.
Thorning-Schmidt ha spiegato che oggi nel mondo 62 milioni di ragazze sono escluse dall’educazione e più di 3 milioni di donne e dei loro bambini potrebbero essere salvati ogni anno investendo nella sanità e nella nutrizione.
L’ong Save the Children in vista del summit di Taormina chiede ai leader del G7 di dar seguito agli impegni presi nella Dichiarazione di New York sui Rifugiati e i Migranti per garantire il rispetto dei diritti umani di tutti i rifugiati e i migranti, tra cui bambine e ragazze. Queste, in particolare, sono ad alto rischio di tratta se costrette a percorrere rotte migratorie pericolose cadendo in mano ai trafficanti.
In un contesto di guerra la probabilità che le bambine possano perdere la vita è 14 volte superiore rispetto agli uomini nelle stesse situazioni. In Siria, in particolare, 5,8 milioni di bambini vivono ancora sotto i bombardamenti, 2,3 milioni di minori sono fuggiti dal Paese e le bambine e le ragazze vengono spesso costrette dai propri genitori a sposare uomini più grandi perché non possono più occuparsi di loro generandone la disperazione che in alcuni casi le porta addirittura al suicidio.
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