Durante la notte Israele ha rimosso tutte le infrastrutture di sicurezza che aveva installato all’ingresso della moschea di al-Aqsa, nella città vecchia di Gerusalemme. La mossa ha lo scopo di impedire il diffondersi di ulteriore tensione politica e religiosa, dopo gli scontri della scorsa settimana.
Il governo aveva già smantellato i metal detector installati nella Spianata delle Moschee, dopo l’uccisione di due poliziotti israeliani, ma aveva mantenuto le telecamere a circuito chiuso e i tornelli.
I leader palestinesi avevano protestato per questa decisione che aveva spinto i fedeli musulmani a rinunciare alla preghiera all’interno del complesso e a riunirsi in strada.
Durante le proteste di venerdì 21 e sabato 22 luglio tre israeliani e quattro palestinesi sono rimasti uccisi.
L’inasprirsi dello scontro ha portato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a cercare di risolvere la questione.
“Sono preoccupato per il rischio di un’escalation e voglio invitare tutti i leader politici e religiosi ad astenersi dal mettere in atto azioni provocatorie e mi auguro che Israele voglia dimostrare moderazione”, ha dichiarato Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite.
Rappresentanti della comunità palestinese hanno dichiarato la propria soddisfazione per la decisione del governo di Tel Aviv e hanno annunciato che dal pomeriggio i fedeli musulmani torneranno a pregare nei luoghi sacri di Gerusalemme.
– LEGGI ANCHE: Israele rimuoverà i metal detector dalla Spianata delle Moschee a Gerusalemme