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    SPECIALE: La crisi dei rohingya in Birmania

    Rifugiati rohingya si dirigono verso il Bangladesh per sfuggire alle violenze militari in Birmania. Credit: Dibyangshu SARKAR

    Lo speciale con tutto quello che c'è da sapere sulle violenze contro la minoranza musulmana rohingya in Birmania: le informazioni essenziali, le ultime notizie, le testimonianze e le storie di TPI

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 15 Nov. 2017 alle 15:49 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:24

    La crisi umanitaria al confine tra la Birmania e il Bangladesh coinvolge una delle minoranze più perseguitate al mondo: quella dei musulmani rohingya, che vivono prevalentemente nello stato birmano settentrionale di Rakhine. Dal 1970 il governo birmano ha messo in atto dure repressioni contro questa minoranza, causando migliaia di morti e di centinaia di migliaia di profughi.

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    Le violenze contro i rohingya si sono acuite alla fine di agosto del 2017, quando sono scoppiati gli scontri tra le forze di sicurezza birmane e alcuni miliziani del gruppo paramilitare Arakan Rohingya Salvation Army (Arsa), formazione paramilitare vicina alla comunità rohingya.

    Le battaglie hanno causato centinaia di morti nello stato di Rakhine e hanno dato inizio a un esodo che ha portato finora 600mila musulmani rohingya ad attraversare il confine con il Bangladesh.

    Molte organizzazioni non governative hanno denunciato omicidi, stupri e incendi messi in atto contro i musulmani rohingya e i loro villaggi. Amnesty International ha rilevato anche l’utilizzo di mine antiuomo lungo il confine con il Bangladesh, presumibilmente per impedire il rientro dei profughi dal Bangladesh.

    Questi atti, denunciati anche dalle Nazioni Unite, hanno fatto alzare contro la Birmania l’accusa di aver messo in atto una pulizia etnica, ipotesi respinta dalla leader de facto della Birmania, Aung San Suu Kyi. La donna, premio Nobel per la pace nel 1991, è stata accusata a sua volta dalla comunità internazionale di non essere intervenuta per placare la crisi umanitaria e di aver taciuto sulle violenze contro questa minoranza.

    Da sapere

    Storie, inchieste e testimonianze

    Nel video pubblicato dall’Unicef viene raccontata la breve storia del piccolo Umar, un bambino di poche settimane nato in un campo profughi a Cox Bazar, e di sua madre arrivata al nono mese di gravidanza

    Amnesty International denuncia incendi pianificati nelle aree abitate dalla minoranza musulmana dei rohingya, allo scopo di attuare una pulizia etnica nei loro confronti. L’intervista di TPI al portavoce dell’organizzazione

    L’ong Amnesty International ha denunciato l’utilizzo di ordigni esplosivi contro i musulmani rohingya al confine tra Birmania e Bangladesh. Il direttore nazionale della campagna antimine ha parlato con TPI

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