Almeno 158 persone sono morte in Spagna, soprattutto nella regione di Valencia, a seguito di una serie di forti alluvioni che hanno colpito nelle ultime 48 ore la Penisola iberica sud-orientale. Il nuovo bilancio delle vittime, confermato secondo il quotidiano El Pais dalle autorità di Madrid, resta ancora provvisorio.
L’anomala ondata di maltempo ha provocato 155 morti nella sola Comunità Valenciana, mentre altri due decessi si sono registrati nella regione di Castilla-La Mancha e uno in Andalusia. La località più colpita, Paiporta, un comune di circa 25mila abitanti situato a meno di 10 chilometri dalla città di Valencia, ha finora registrato il maggior numero di morti, con 40 vittime accertate.
Si tratta della peggior catastrofe naturale mai registrata nella storia della Spagna, avendo superato persino lo straripamento del fiume Turia a Valencia nell’ottobre del 1957, in cui morirono 87 persone, e la tragedia dell’alluvione al campeggio di Las Nieves a Biescas, nella provincia di Huesca, che nell’agosto 1996 provocò 86 vittime.
Le immagini del disastro
Una serie di inondazioni improvvise dovute alle gravi precipitazioni che il 29 ottobre hanno colpito il sud e l’est della Penisola iberica hanno travolto auto, trasformato le strade in fiumi e interrotto il traffico lungo le linee ferroviarie e le autostrade. Un treno ad alta velocità con 276 persone a bordo è deragliato vicino a Malaga, senza provocare feriti, mentre i collegamenti ferroviari ad alta velocità tra Valencia e Madrid sono stati interrotti, così come diversi collegamenti pendolari.
Centro Comercial Bonaire en la localidad de Aldaya. pic.twitter.com/YjGKy0Vp1d
— AUGC Valencia (@AUGC_Valencia) October 29, 2024
Otto persone sono annegate dopo essere rimaste intrappolate in un garage nel quartiere di La Torre, a Valencia, che conta più di cinquemila residenti. Alcune erano scese da casa per spostare le proprie auto, altre sono state travolte dall’acqua mentre cercavano di tornare ai propri appartamenti, mentre una nona vittima, una donna, è annegata nella propria abitazione, allagata dall’alluvione. Oltre 150 strade sono state interrotte solo nella Comunità Valenciana. La Generalitat intanto ha avvisato, tramite rete cellulare, la popolazione di tre zone a sud di Tarragona di evitare ogni spostamento a causa delle piogge incessanti che anche oggi hanno colpito l’area. Intanto il Consiglio regionale ha sospeso le lezioni in 37 scuole a Cadice e in un’altra a Siviglia.
Estas son algunas de las imágenes que deja la DANA a su paso por Letur (Albacete) y Utiel (Valencia)
El Ayuntamiento de Utiel ya ha habilitado el Centro Social y Hotel El Tollo para poder asistir a los vecinos rescatados o de zonas inundableshttps://t.co/dS3fyCp7oM pic.twitter.com/25PnHtMDDN
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La polizia e i servizi di soccorso hanno dovuto far ricorso agli elicotteri per salvare le persone rimaste bloccate nelle proprie case e automobili. Oltre un migliaio di soldati sono stati dispiegati nelle aree devastate mentre il governo centrale spagnolo ha istituito un comitato di crisi per aiutare a coordinare i soccorsi, proclamando al contempo tre giorni di lutto nazionale in ricordo delle vittime.
🚨Protección Civil activa su alerta en toda la Comunidad por las fuertes lluvias.
🔴Como medida preventiva recomienda evitar cualquier tipo de desplazamiento en la provincia de Valencia. pic.twitter.com/CG4BEYFG45
— RTVE Comunitat Valenciana (@RTVEValencia) October 29, 2024
Tra i comuni più colpiti figurano L’Alcudia, nella regione di Valencia, e Letur, nella vicina provincia di Albacete della regione di Castilla-La Mancha. “La situazione è terribile non ho mai visto una cosa del genere”, ha detto all’emittente Tve la sindaca di Horno de Alcedo, una cittadina alla periferia di Valencia, Consuelo Tarazona. L’innalzamento del livello dell’acqua è stato “mostruoso”, ha aggiunto. “La città si è allagata all’improvviso, senza poter avvisare i Comuni vicini”. Ma il maltempo non ha interessato solo la Comunità di Valencia. Una tromba d’acqua, ad esempio, ha colpito nel giro di pochi minuti Jerez de la Frontera, città situata vicino alla costa atlantica, in provincia di Cadice.
La reazione della politica
In un breve discorso pronunciato in tv, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha mostrato il proprio sostegno alle famiglie delle vittime. “Non vi lasceremo soli”, ha promesso, chiedendo ai residenti di restare vigili. “Non possiamo considerare concluso questo episodio devastante”, ha sottolineato Sanchez. Ci sono “comunità allagate, strade e sentieri interrotti, ponti distrutti dalla violenza delle acque”, ha ricordato il primo ministro, secondo cui molte località della Spagna sud-orientale restano inaccessibili. “La situazione è terribile”, ha ammesso alla stampa la ministra della Difesa Margarita Robles.
Intanto Madrid ha incassato la solidarietà del resto d’Europa. “La mia solidarietà va alle popolazioni del sud e dell’est della Spagna che stanno affrontando inondazioni estremamente gravi che stanno avendo conseguenze catastrofiche”, ha scritto sulla piattaforma social X la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. “Ringrazio gli operatori dell’emergenza che stanno facendo del loro meglio per aiutare le persone in difficoltà. L’Europa è pronta ad aiutare”. Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso la “solidarietà” di Parigi alla Spagna, sottolineando la “disponibilità” d’Oltralpe a inviare al Paese confinante tutti i mezzi “ritenuti utili dai soccorritori”.
Cominciano però anche le prime proteste. Una ventina di organizzazioni sociali, civiche e sindacali della Comunità Valenciana hanno infatti indetto una manifestazione per il prossimo 9 novembre contro la gestione della crisi e per chiedere le dimissioni del presidente regionale Carlos Mazón.
Anche il sindaco della cittadina di Alfafar, Juan Ramón Adsuara, è sul piede di guerra e ha criticato la mancanza di aiuti da parte della Comunità Valenciana, affermando che ci sono persone che “vivono con i cadaveri in casa”. “Ci hanno dimenticato. Non vediamo un camion dei pompieri da giorni; né la Guardia Civil”, ha criticato Adsuara in un’intervista concessa all’emittente locale À Punt. “Ci stiamo organizzando ma stiamo finendo tutto”. “Stiamo vivendo una situazione estrema”.