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    Spagna, ucciso un uomo entrato in un commissariato con un coltello. Gridava: “Allah Akbar”

    Credit: Afp

    La polizia catalana sta trattando il gesto del 29enne, un algerino con regolare permesso di soggiorno, come un "possibile attentato terroristico"

    Di TPI
    Pubblicato il 20 Ago. 2018 alle 14:24 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:38

    Un uomo algerino di 29 anni è stato ucciso dalla polizia a Cornellà de Llobregat dopo essere entrato in un commissariato brandendo un coltello e urlando “Allah Akbar”. L’episodio, avvenuto a tre giorni all’anniversario degli attentati del 14 agosto 2017 a Barcellona e a Cambrils, torna a fare parlare di terrorismo in Catalogna.

    “Trattiamo il gesto come un possibile attentato terroristico”, ha dichiarato il commissario della polizia catalana Rafel Come. “Ma è probabile che avremo ulteriori informazioni solo in un secondo momento”.

    Secondo quanto riferito dal quotidiano El Periodico, l’aggressore si chiamava Abdeluahab Taib ed era nato in Algeria nel 1989. L’uomo non aveva precedenti penali.

    Il quotidiano La Vanguardia ha riferito che alcuni agenti del Mossos d’Esquadra, la polizia autonoma regionale, stanno perquisendo la sua abitazione, che si trova a circa 200 metri dal commissariato che ha attaccato.

    L’attacco è avvenuto questa mattina alle 5.52. Quando l’uomo è arrivato nel commissariato, ha trovato una agente e un sergente capo di turno e ha aggredito la poliziotta che gli intimava di calmarsi.

    A quel punto i colleghi hanno sparato contro l’aggressore. Nessuno dei poliziotti presenti in quel momento nel commissariato è rimasto ferito. In seguito all’accaduto, i Mossos hanno emesso un ordine interno per aumentare le misure di sicurezza nei commissariati, temendo il verificarsi di nuovi attacchi.

    I sindacati della polizia catalana (Spc) hanno chiesto alla Generalitat di dotare gli agenti di pistole elettriche e armi lunghe. “Se i poliziotti fossero stati dotati di pistole elettriche, avrebbero potuto immobilizzare l’aggressore e arrestarlo, anziché ucciderlo”, ha spiegato un portavoce Spc.

    Il 29enne algerino era in possesso del N.I.E, il Numero Identificativo Stranieri richiesto personalmente alla polizia, tramite gli uffici consolari, da cittadini di altri paesi che stabiliscono rapporti con la Spagna per motivi economici, professionali o sociali.

    Secondo quanto riferito dall’emittente Cadena Ser, l’uomo aveva il permesso di soggiorno per i suoi legami una donna spagnola locale di 40 anni. Stando a fonti vicine alla coppia citate da El Periodico, si erano separati la settimana scorsa perché Taib “aveva perso la testa”. I due si erano conosciuti due anni fa: la donna lavorava in un hotel e si era separata da un precedente marito, un asiatico dal quale aveva avuto due figlie.

    Dopo il matrimonio con Taib, la donna si è convertita all’Islam e quando usciva da casa indossava un copricapo. Dopo la recente separazione, i due avevano deciso che l’uomo sarebbe andato via di casa alla fine di questo mese.

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