Il governo spagnolo sta per introdurre una legge per contrastare gli stupri. La nuova norma prevede il “consenso esplicito“: se una donna non dice espressamente sì al rapporto sessuale si tratta di violenza.
La decisione di adottare questa legge è una risposta a un caso di stupro di gruppo che ha fatto molto scalpore in Spagna, determinando anche un’ondata di proteste.
Si tratta della violenza commessa da 5 uomini nei confronti di una diciottenne durante la festa di San Fermin, a Pamplona, a luglio 2016.
La Corte spagnola della regione di Navarra aveva escluso l’accusa di stupro perché nei video dell’aggressione la ragazza aveva un atteggiamento “passivo o neutrale”.
I giudici hanno interpretato questo silenzio come consenso e lo stupro di gruppo è stato derubricato a semplice “abuso sessuale”.
Nella giurisprudenza spagnola, infatti, vi è differenza tra l’abuso sessuale e lo stupro. Il secondo caso prevede violenza o intimidazione.
Lo stupro era stato filmato da due degli aggressori e il video è stato condiviso in un gruppo Whatsapp chiamato La manada (Branco di lupi).
La ragazza era poi stata ritrovata sconvolta da una coppia in una strada vicina alla scena della violenza.
I cinque uomini sono ora fuori su cauzione in attesa del giudizio di appello contro la condanna a nove anni. Tra loro ci sono un militare e un membro della Guardia Civil, entrambi tornati in servizio.
La vittima di La Manada, la cui identità è stata mantenuta segreta, ha inviato una lettera a una rete televisiva spagnola, in cui ha scritto: “Non tacere, perché se lo fai ti stai lasciando sopraffare. Nessuno dovrebbe passare attraverso questo. Nessuno dovrebbe rimpiangere di aver bevuto qualcosa, di parlare con la gente a una festa, di tornare a casa da solo o di indossare una minigonna”.
La nuova legge
Il principio alla base della nuova norma è che “sì” significa “sì” e che tutto il resto, incluso il silenzio, significa “no”.In altre parole, il consenso deve essere espresso in modo chiaro.
Un rapporto sessuale senza un consenso esplicito sarà quindi considerato stupro.
“Se una donna non dice espressamente sì, tutto il resto è no”, ha spiegato la vice premier spagnola, Carmen Calvo. “È così che la sua autonomia viene preservata, insieme alla sua libertà e al rispetto per la sua persona e la sua sessualità”.
La proposta segue il modello tedesco e svedese, recentemente adottato, secondo cui il rapporto sessuale, se il consenso non è chiaramente espresso, viene considerato violenza.
La professoressa di diritto dell’università di A Coruña, Patricia Faraldo Cabana, che ha collaborato alla redazione della legge, ha affermato che la proposta comprende il consenso non solo come qualcosa di verbale ma anche tacito, espresso con il linguaggio del corpo.
“Può ancora essere stupro anche se la vittima non resiste”, ha detto. “Se è nuda, partecipa attivamente e si diverte, c’è ovviamente il consenso. Se piange, è inerte come una bambola gonfiabile e chiaramente non si sta divertendo, allora non c’è”.