Il miracolo economico è in Spagna. Senza governo da quasi un anno nonostante le due tornate elettorali del dicembre 2015 e del giugno 2016, dalle quali non sono uscite maggioranze in grado di governare il paese, l’economia iberica vola.
Secondo le stime del World Economic Outlook (Weo) del Fondo monetario internazionale (Fmi), la Spagna chiuderà il 2016 con il Pil in crescita del 3,1 per cento, di gran lunga superiore ad altre realtà europee come il Regno Unito (+1,8 per cento), la Germania (+1,7 per cento) e l’Italia fanalino di coda (+1 per cento).
Quali possono essere le ragioni di questa crescita? Secondo il portavoce dell’Fmi, Gerry Rice, le riforme approvate in passato combinate con altri fattori esterni non meglio precisati hanno avuto un impatto positivo, riporta La Stampa in un articolo pubblicato ieri.
Nell’ultima esperienza del governo Rajoy furono approvati numerosi provvedimenti riguardanti l’economia, come quello per incrementare la flessibilità sul lavoro, che ha avuto il merito di far scendere la disoccupazione di ben 6 punti percentuali.
La Spagna quindi può sfilarsi dal gruppo dei cosiddetti Piigs, ovvero la sigla con cui si indicavano i paesi dell’area euro che durante la crisi soffrivano di più dal punto di vista economico (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e appunto Spagna).
L’Fmi prevede una crescita del 2,1 per cento per il 2017, mentre le stime di Madrid sono più ottimistiche, anche grazie al comparto bancario, settore dell’economia spagnola capace di crescere fino al 3 per cento. In ogni caso c’è da tenere conto di alcuni problemi strutturali, come la disoccupazione che rimane alta.
Non è però la prima volta che un paese senza governo fa registrare una forte crescita economica. Già a cavallo tra il 2010 e il 2012 il Belgio rimase per 589 giorni senza governo, eppure la sua economia crebbe del 2,4 per cento.
*A cura di Michele D’Alessio