Il 13 febbraio 2019 il parlamento spagnolo ha bocciato la legge di bilancio proposta dal premier socialista Pedro Sanchez, mettendo a rischio la tenuta del governo.
A votare contro sono stati i 191 i deputati dell’opposizione conservatrice e dei partiti regionali catalani, mentre i voti a favore sono stati 158, su un totale di 350 parlamentari.
I membri di Podemos e i nazionalisti baschi del PNV hanno cercato di convincere gli indipendentisti catalani a votare a favore della legge di Bilancio per evitare una crisi di governo, ma non hanno ottenuto i risultati sperati.
Adesso si attende la reazione del primo ministro che potrebbe annunciare la fine della legislatura e indire nuove elezioni, che potrebbero tenersi il 28 di aprile. Sanchez ha più volte affermato che senza una legge di Bilancio il suo governo avrebbe avuto vita breve.
La situazione politica in Spagna – Il clima politico in Spagna si è fatto sempre più teso nelle ultime settimane dopo la rottura tra il premier e gli indipendentisti catalani.
Sanchez aveva proposto di riaprire il dialogo sulla Catalogna, nominando un intermediario per i colloqui con i separatisti, ma questi ultimi hanno rifiutato l’offerta di Madrid e chiesto un nuovo referendum. Gli indipendentisti catalani hanno anche votato contro la legge di bilancio del governo Sanchez il 13 febbraio.
L’apertura verso il governo autonomo di Barcellona ha scatenato contro il governo socialista anche i partiti di destra e centrodestra (Partito popolare, Ciudadanos e Vox) che il 10 febbraio hanno organizzato una manifestazione a piazza Colon a Madrid per chiedere presto nuove elezioni.
Il leader del Partito popolare, Pablo Casado, ha accusato il premier Sanchez di essersi arreso agli indipendentisti e ha affermato che “il suo tempo è ormai finito”.