Il Titan è imploso, morti i cinque passeggeri del sottomarino
Sono tutti morti i cinque passeggeri del Titan, il sottomarino scomparso negli abissi dell’Oceano Atlantico la scorsa domenica durante un’escursione per ammirare il relitto del Titanic.
La certezza è arrivata nel tardo pomeriggio di giovedì 22 giugno quando, a circa 500 metri dalla prua del Titanic, sono stati rinvenuti dei frammenti appartenenti proprio al sottomarino scomparso.
A individuare i detriti, un pezzo della copertura posteriore del Titan e una parte esterna dello scafo più altri pezzi piccolissimi, è stato il Rov Odysseus 6k, uno dei pochi robot al mondo in grado di raggiungere profondità così estreme.
“Quei detriti sono coerenti con una catastrofica perdita della camera di pressione. Condoglianze alle famiglie” ha dichiarato il contrammiraglio della Guardia costiera Usa John Mauger, che poi ha aggiunto: “Là sotto è un ambiente spietato, non c’è certezza che li recupereremo”.
L’imprenditore britannico Hamish Harding, Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, il ceo dell’OceanGate Stockton Rush e il pilota esperto Paul-Henri Nargeolet, dunque, con molta probabilità sono morti sul colpo a causa di un’implosione del sottomarino.
Per giorni si è sperato di poter trarre in salvo i cinque passeggeri del sottomarino scomparso calcolando le ore di ossigeno a disposizione dei membri dell’equipaggio. Poi la tragica verità che ha spento ogni speranza.
Ora i tanti mezzi di soccorso arrivati sul luogo del disastro tenteranno di recuperare i corpi dei passeggeri e anche i detriti del Titan per cercare di capire cosa sia avvenuto con precisione.
Di sicuro, il sommergibile non si è scontrato con il relitto del Titanic: secondo quanto dichiarato dalle autorità, infatti, la prua del transatlantico era intatta e completamente priva di detriti.