Ci sarebbe anche un funzionario dell’ambasciata nordcoreana presso Kuala Lumpur, la capitale della Malesia, tra gli otto sospettati di avere avvelenato a morte Kim Jong-nam, il fratellastro del leader della Corea del Nord Kim Jong-un, all’aeroporto della capitale malese. Lo ha detto il capo della polizia del paese, Khalid Abu Bakar, in una conferenza stampa.
L’ispettore ha aggiunto che di certo le persone coinvolte nell’assassinio sono tutte di origine nordcoreana.
Tre degli otto ricercati sarebbero riusciti a far perdere le loro tracce, ma potrebbero trovarsi ancora in Malesia. Tra questi, vi sarebbero anche il secondo segretario dell’ambasciata nordcoreana e un impiegato della compagnia di bandiera della Corea del Nord, Air Koryo.
Le due donne sospettate dell’esecuzione materiale di Kim Jong-nam, una di origini vietnamite e l’altra indonesiana, sarebbero state addestrate ad applicare una tossina sul viso della vittima, e quindi a eliminarne le tracce dalle loro mani.
La tossina sarebbe stata applicata sulle mani delle due donne da un nordcoreano, l’unico dei sospettati già fermato, mentre la polizia malese è ancora alla ricerca delle altre sette persone.