Si è ulteriormente aggravato il bilancio ancora provvisorio del passaggio dell’uragano Matthew ad Haiti. Il numero delle vittime ha raggiunto quota 877, ma altre fonti ritengono che realisticamente i morti siano più di 900.
Decine di feriti continuano a essere trasportati a Port-au-Prince, la capitale di Haiti, dalla città meridionale di Dame-Marie, che si trova nel dipartimento della Grand’Anse, il più colpito dall’uragano.
Le autorità non sono ancora in grado di definire precisamente i danni. In alcune aree, le case sono state totalmente rase al suolo, scuole, alberghi e ospedali distrutti. Esiste inoltre un pericolo enorme di frane. L’80 per cento delle abitazioni risultano gravemente danneggiate.
La maggior parte delle vittime sono state nelle città della costa e nei villaggi dei pescatori, uccise da alberi sradicati dai venti e dalle inondazioni, che hanno reso particolarmente difficili le operazioni di soccorso.
Carlos Veloso, del World Food Programme ha detto che alcune delle zone colpite più duramente possono essere raggiunte solo via aerea o via nave.
Gli Stati Uniti hanno inviato una nave militare carica di aiuti umanitari e nove elicotteri per assistere e aiutare le popolazioni colpite dal disastro.
La Croce Rossa Internazionale ha lanciato un appello per avere donazioni con cui aiutare a fornire assistenza medica e sanitaria, cibo e rifugio a oltre 50mila persone.
In tutto questo si teme il diffondersi del colera, a causa della scarsa disponibilità di acqua potabile.
A essere stati colpiti dall’uragano sono circa un milione e 300mila persone, la metà bambini. Oltre 16mila persone sono sfollate e hanno bisogno di trovare un riparo.
Dopo il sisma che nel 2010 costò la vita a 230mila persone, ad Haiti sono ancora 60mila le persone costrette a vivere nei campi per sfollati, e con l’uragano hanno perso il poco che avevano ricostruito
Nella notte di venerdì 7 ottobre il ciclone ha proseguito la sua corsa a nord e ha toccato la Florida, perdendo parte della sua intensità ed è stato declassificato a tempesta di intensità 2, con venti che comunque hanno toccato i 165 chilometri orari.
In Florida hanno perso la vita almeno quattro persone e circa 500mila abitazioni sono rimaste senza energia elettrica.