Se i Gilet gialli presentassero una lista alle prossime elezioni europee di maggio 2019, otterrebbero in Francia il 12 per cento dei voti, e sarebbero la seconda forza politica del paese. A dirlo è un sondaggio Ipsos pubblicato oggi da ‘Le Journal du Dimanche’. Il sondaggio è stato richiesto dal partito del presidente Emmanuel Macron, La Republique en marche.
Il movimento di Macron, alleato con i centristi di MoDem, otterrebbe il 21 per cento e sarebbe al primo posto. Terza piazza per il Rassemblement National di Marine Le Pen, con il 14 per cento, seguito dai verdi al 3 per cento, i conservatori di Les Republicains (11%) e la sinistra di Lfi (9%). Il sondaggio ha ipotizzato anche uno scenario senza le liste dei Gilet gialli: stabile l’alleanza guidata da Macron, ma aumenterebbe il consenso per il partito di Marine Le Pen, che otterrebbe, il 17 per cento.
Chi sono i gilet gialli
Quali idee ci sono dietro il movimento di protesta che sta assediando Parigi? In francese si chiamano gilets jaune, gilet gialli. Qui tutte le ultime notizie sugli scontri a Parigi e in tutta la Francia.
Il nome prende spunto dal giubbotto che gli automobilisti devono indossare nelle situazioni di emergenza, obbligatorio anche in Italia per aumentare la propria visibilità sulla strada. La protesta è esplosa contro un rialzo dei prezzi del carburante previsto dal governo di Emmanuel Macron all’interno di piano per la transizione energetica del paese.
La mobilitazione è nata da una raccolta di firme su internet, trasformandosi in un movimento di piazza che sta mettendo sotto pressione la leadership di Macron. La battaglia originaria contro il caro benzina (e diesel) si è allargata a rivendicazioni più generali su potere d’acquisto e tagli alle tasse, dando sfogo al malcontento che ha fatto piombare ai minimi la popolarità del titolare dell’Eliseo.
Cosa vogliono: le rivendicazioni dei gilet gialli
Le rivendicazioni dei “giubbotti gialli” vanno oltre la questione dei prezzi del carburante, è ufficiale.
Cosa vogliono i gilet gialli? È lo stesso movimento a fornire un elenco delle priorità, tra cui l’aumento del reddito minimo (smic in francese) a 1300 euro netti, ritorno al pensionamento a 60 anni e l’abbandono della ritenuta d’acconto. La lista comprende molte misure sociali, ma anche interventi relativi al trasporto, come lo stop all’aumento delle tasse sul carburante e l’introduzione di una tassa sull’olio combustibile e sul cherosene marino.
A questo link l’elenco delle più importanti richieste fatte direttamente dai gilet gialli.