Sono ore di grande tensione in Francia dopo la morte di Nahel, l’adolescente ucciso da un agente di polizia a Nanterre. Gli agenti hanno fermato oltre 800 persone solo la scorsa notte in seguito ai disordini in tutto il Paese. Circa la metà dei fermi è stata effettuata nella regione di Parigi. Si contano 492 edifici danneggiati, 2.000 veicoli dati alle fiamme e 3.880 roghi, stando alle cifre diffuse dal presidente Emmanuel Macron. Un giovane manifestante è morto cadendo dal tetto.
L’opzione di instaurare lo stato d’emergenza in Francia per la rivolta delle banlieue non è più esclusa. Le corse di tutti gli autobus e tram saranno interrotte al più tardi alle 21:00 “ogni sera fino a nuovo avviso” nella Ile-de-France, la regione di Parigi epicentro dei disordini in corso nel Paese. Lo ha comunicato l’autorità locale responsabile per l’organizzazione dei trasporti, Idmf, spiegando che si tratta di una misura presa “per la sicurezza di agenti e viaggiatori”.
Macron intanto ha lasciato il consiglio europeo per fare rientro a Parigi e presiedere la cellula di crisi all’Eliseo. Il presidente ha definito la sommossa “un’inaccettabile strumentalizzazione della morte di un adolescente” ed ha annunciato un maggior dispiegamento di forze dell’ordine nelle strade “per contenere le violenze”.
Macron ha poi lanciato una appello “alla responsabilità a tutti i genitori, ai padri e alle madri di famiglia”. Il capo dello Stato ha ricordato che “un terzo dei fermati della notte scorsa sono dei giovani, o anche giovanissimi. E’ responsabilità dei genitori tenerli in casa”.
Il presidente francese ha poi bacchettato i social affermando che “svolgono un ruolo considerevole nei movimenti degli ultimi giorni”. E cita TikTok e Snapchat, dove “sono stati organizzati raduni violenti”. “Prenderemo nelle prossime ore – ha aggiunto – diverse disposizioni” per organizzare “il ritiro dei contenuti più a rischio” collegati alle piattaforme e per “avere l’identità di chi utilizza i social per lanciare appelli al disordine o esacerbare la violenza”.
Il poliziotto che ha ucciso con un colpo della sua arma di servizio il diciassettenne Nahel, a Nanterre, “è devastato” e chiede “perdono alla famiglia” del giovane. Lo ha detto a BFM TV l’avvocato dell’agente ora incarcerato. “Lui – ha aggiunto il legale – non si alza la mattina per ammazzare la gente. Non voleva uccidere”.