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    La Russia ha inviato 63mila soldati in Siria da settembre 2015

    Credit: Sergey Pivovarov

    Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che l'aviazione russa ha condotto più di 39mila missioni e che ha ucciso "oltre 86mila miliziani"

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 23 Ago. 2018 alle 15:29 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:51

    Il ministero della Difesa russo ha svelato in un video mercoledì 22 agosto il numero di soldati impiegati negli anni in cui la Russia ha preso parte alla guerra in Siria.

    Si tratta di 63mila soldati, inviati in Siria per supportare il regime di Bashar al-Assad da settembre 2015.

    Il numero include quasi 26mila ufficiali, 434 generali e oltre 4mila specialisti in armi e missili, come riporta l’agenzia Afp.

    A dicembre 2017 il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha detto che oltre 48mila membri del personale militare hanno preso parte alla campagna in Siria.

    Lo stesso mese, il presidente Vladimir Putin ha ordinato il ritiro della maggior parte delle forze armate russe dalla Siria.

    In seguito, però, il presidente russo ha chiarito che i militari sarebbero rimasti in Siria “fin tanto che è vantaggioso” e non aveva ancora in programma di ritirarsi.

    Il ministero ha dichiarato mercoledì che l’aviazione russa ha condotto più di 39mila missioni e che ha ucciso “oltre 86mila miliziani” e distrutto 121.466 “obiettivi terroristici”.

    Inoltre in Siria sono stati testati 231 tipi di armi moderne, tra cui aerei, sistemi terra-aria, missili da crociera e altro.

    Il video non menziona il numero di vittime civili siriane o di militari russi.

    Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un gruppo di monitoraggio basato nel Regno Unito, almeno 7.900 civili e 10mila combattenti sono stati uccisi dagli attacchi aerei russi.

    La guerra siriana è scoppiata nel 2011 ed è costata la vita a oltre 350mila persone (qui tutte le tappe del conflitto siriano dal 2011 a oggi).

    L’intervento della Russia in favore del regime siriano è stato cruciale nel conflitto.

    Il 30 settembre 2015 Mosca ha lanciato i suoi primi raid aerei. Anche se sosteneva di colpire obiettivi dell’Isis, l’opposizione siriana e i paesi occidentali hanno denunciato che a subire gli attacchi sono stati principalmente i ribelli anti Assad.

    L’intervento russo ha cambiato da subito le sorti del conflitto: la bilancia ha cominciato a pendere in favore del regime che, prima del soccorso di Mosca, stava rapidamente perdendo terreno.

    Leggi anche: A che punto è lo scontro tra le forze governative e i ribelli per il controllo della Siria
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