La Russia ha concesso l’asilo politico per un anno a Edward Snowden.
La fonte del caso Datagate ha lasciato l’aeroporto di Mosca dove era rifugiato dal 23 giugno scorso. La conferma è arrivata dall’avvocato Anatoly Kucherena che si è presentato di fronte alla stampa con la fotocopia del documento in mano con scadenza 31 luglio 2014.
Proprio il legale ha mostrato il documento chiave per ottenere l’asilo temporaneo in un video consegnato al quotidiano Russian Times. Nessuna conferma è arrivata dal governo russo che non ha commentato le dichiarazioni di Kucherena.
“Ho appena visto Snowden fuori – ha detto il suo legale – sta andando in un luogo sicuro”. Secondo l’Ap, la spia avrebbe ottenuto l’asilo temporaneo dopo aver accettato una condizione posta dal presidente russo Vladimir Putin: smettere di diffondere i segreti americani.
Snowden è ricercato negli Stati Uniti per aver diffuso informazioni coperte dal segreto di Stato al Guardian e al Washington Post. “Il luogo dove si è recato – conclude Kucherena – non sarà reso pubblico, visto che stiamo parlando dell’uomo maggiormente ricercato nel mondo”. Secondo Reuters, sarebbe una casa privata di espatriati americani, il rifugio della talpa.
“Edward mi ha assicurato che lui non ha intenzione di pubblicare tutti i documenti che riguardano il governo americano”, ha detto Kucherena. Anche se, stando alle ultime indiscrezioni, la talpa del Nsagate avrebbe consegnato altre informazioni riservate riguardanti un programma chiamato Xkeyscore, indicato come il sistema di intelligence online del mondo. Questo permette di tenere sotto controllo le email, le chat e tutti i dati di navigazioni della popolazione.
WikiLeaks ha commentato la notizia e ha ringraziato il governo russo per avere protetto Snowden durante il periodo trascorso nell’aeroporto russo. Secondo WikiLeaks, la spia avrebbe lasciato la zona di transito dell’aeroporto in compagnia della sua collaboratrice Sarah Harrison. “Abbiamo vinto la battaglia. Ora la guerra“, ha scritto WikiLeaks su Twitter.
Jay Carney, portavoce della Casa Bianca, ha commentato la decisione della Russia sul caso Snowden: “Siamo estremamente delusi – ha detto – valuteremo l’utilità di un summit con la Russia”. Una decisione, quella russa, che potrebbe mettere a rischio le proprie relazioni con Washington. “Questa situazione ha una natura insignificante e non può influire sulle relazioni politiche”, ha detto l’assistente presidenziale russo Yuri Ushakov.
Gli Stati Uniti volevano che la Russia inviasse Snowden a Washington per poterlo giudicare e quindi verificare i suoi capi d’accusa. Adesso la Casa Bianca potrebbe “boicottare” l’incontro previsto a settembre con il presidente Vladimir Putin in previsione del G20. Secondo un sondaggio pubblicato dal gruppo di ricerca indipendente Levada, più della metà dei russi hanno un parere positivo su Snowden e il 43 per cento è d’accordo sulla concessione dell’asilo.
Leggi l'articolo originale su TPI.it