Il popolo palestinese “non esiste”, sarebbe anzi “una finzione” escogitata un secolo fa in chiave “antisionista”: parola di Bezalel Smotrich, leader del partito nazionalista “Sionismo religioso” e ministro delle Finanze israeliano, che nel corso di una conferenza a Parigi ha lanciato la provocazione.
“Sapete chi è palestinese – ha chiesto al pubblico – io sono palestinese. Mia nonna, nata a Metulla oltre 100 anni fa in una famiglia di pionieri che ha creato insediamenti in Galilea, lei era palestinese. Mio nonno, che era la tredicesima generazione della sua famiglia a Geruslemme, era un vero palestinese. Questa è la verità, ed essa deve essere udita all’Eliseo e anche alla Casa Bianca”.
Appena agli inizi di marzo, in seguito a un attentato terroristico andato in scena in Israele, si era augurato che un intero villaggio della Cisgiordania fosse distrutto. “Io penso che Huwara debba essere cancellato – disse – ma penso che sia dovere dello Stato d’Israele farlo, e non di privati cittadini”.
Parole poi ritrattate, dopo una dura critica dagli Stati Uniti. Il premier palestinese Mohammad Shtaeyeh ha espresso indignazione per le nuove dichiarazioni di Smotrich che ”sono una prova conclusiva di quanto l’ideologia dell’attuale governo israeliano sia estremista e razzista”.