Slovacchia, il movimento anticorruzione Olano vince le elezioni parlamentari
Il movimento anticorruzione Gente ordinaria e personalità indipendenti (Olano) di Igor Matovic ha vinto le elezioni parlamentari in Slovacchia, conquistando il 25,2 per cento dei voti. Sconfitto il partito dell’ex premier Robert Fico, Democratici sociali (Smer), a lungo il più forte partito governativo, che si è fermato al 18,29 per cento dei voti e andrà all’opposizione.
Al terzo posto il partito Siamo Famiglia dell’imprenditore Boris Kollar, al 17 per cento, che insieme al partito Per la gente dell’ex presidente Andrej Kiska e ad altre formazioni di centrodestra dovrebbe entrare nella nuova maggioranza di governo.
Matovic ha escluso l’ipotesi di “un governo di riconciliazione” avanzata dal premier uscente Peter Pellegrini (Smer).
“La gente vuole che ripuliamo la Slovacchia”, ha affermato Matovic dopo la vittoria, “vogliono che la rendiamo un Paese giusto in cui le leggi si applicano a tutti. Non trattiamo con la mafia”. Pellegrini ha ammesso la sconfitta e ha augurato buona fortuna al rivale sottolineando polemicamente che “ha gestito bene la comunicazione in campagna elettorale ma questo non è sufficiente per governare”.
Dopo circa 30 anni non entra in Parlamento alcun partito della minoranza magiara, probabilmente anche a causa dell’affluenza molto alta (65,82 per cento).
Al quarto posto l’estrema destra filo-russa e anti-Nato del Partito popolare Slovacchia nostra di Marian Kotleba (Lsns) con il 7,97 per cento dei voti, che scende quindi da 10 a 17 seggi in parlamento.
In Europa il movimento Olano era inizialmente alleato con l’estrema destra spagnola di Vox, dei polacchi di Diritto e Giustizia e di Fratelli d’Italia, ma poi è passato al gruppo popolare, optando per una moderazione di toni e contenuti.
Il contesto
La Slovacchia è stata investita dagli scandali sulla corruzione dopo l’assassinio nel 2018 del giornalista Jan Kuciak che aveva indagato sugli intrecci tra classe politica e imprenditori e possibili infiltrazioni della ‘ndrangheta nel Paese.
L’omicidio del giornalista e della sua fidanzata Martina Kusnirova ha aperto un processo di risveglio civile e ha portato alla nascita del movimento “Per una Slovacchia decente”, che ha rivendicato trasparenza, giustizia, democrazia e Stato di diritto.