Siria, Usa: indagare su Turchia per “crimini di guerra”
Gli Usa sono a favore di “un’inchiesta a carico della Turchia per crimini di guerra” nel Nord Est della Siria. Ne ha parlato l’ambasciatore degli Stati Uniti Kay Bailey Hutchinson in una conferenza stampa, in vista della riunione dei ministri della Difesa della Nato di domani, giovedì 24 ottobre.
“Quando le truppe americane si stavano ritirando – ha affermato Hutchinson – ci sono state accuse di crimini di guerra che devono essere investigate sotto gli auspici dell’organo adeguato”.
L’ambasciatore Usa in conferenza stampa ha anche dichiarato che “è importante che ciascun Paese assuma le proprie responsabilità per i foreign fighter catturati, e riprenda i propri cittadini, come abbiamo già chiesto”, perché la situazione” in Siria “è altamente instabile”.
E ancora: occorre – ha detto commentando l’accordo Erdogan-Putin – essere “attenti” sul ruolo che la Russia intende assumere in Siria. “Dobbiamo sperare per il meglio”, ma essere pronti anche ad altro.
A che punto siamo
Ieri, 22 ottobre, Turchia e Russia hanno raggiunto un accordo per una nuova tregua di 150 ore nel Nord della Siria. L’intesa è stata raggiunta a Sochi in incontro tra i presidenti Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin. Le forze di Ankara e Mosca condurranno pattugliamenti congiunti entro i dieci chilometri.
I curdi negli ultimi giorni hanno annunciato il ritiro totale dalla zona di sicurezza come richiesto dall’accordo tra Turchia e Usa del 17 ottobre scorso. “Via tutti i curdi o riparte l’attacco”, era la minaccia di Erdogan.
Il presidente siriano Bashar al Assad intanto ieri ha raggiunto l’esercito di Damasco a Idlib, e ha attaccato: “Erdogan è un ladro, ha rubato fabbriche, grano e petrolio e oggi ruba la terra”.
Aumenta nel mondo la paura per una rinascita dell’Isis, dopo che le nuove tensioni nei territori dello Stato Islamico stanno indebolendo i già deboli equilibri dell’area.