Siria Turchia, attacco ai curdi: le ultime notizie
Ieri, 9 ottobre 2019, la Turchia ha lanciato un’operazione militare nel nord-est della Siria per “liberarla” dai curdi, che considera “terroristi”. Le truppe Usa si sono ritirate dall’aerea. Le milizie curdo-siriane stanno combattendo per “difendere ad ogni costo” il territorio.
Ankara afferma di aver colpito 181 postazioni di terroristi, mentre le forze curdo-siriane sostengono di aver respinto “l’offensiva di terra” turca. Ci sarebbero vittime tra i civili. Il mondo condanna l’attacco del presidente Recep Tayyip Erdogan. Mentre il Senato degli Stati Uniti vuole imporre sanzioni alla Turchia se non si ritirerà.
ore 20,06 – Siria: Ue chiede protezione civili e accesso umanitario – “Continuiamo a chiedere a tutte le parti che garantiscano la protezione dei civili e un accesso umanitario senza ostacoli, sicuro e sostenibile in tutta la Siria”. Lo hanno affermato in un comunicato congiunto i membri europei del Consiglio di Sicurezza Onu. “Rimaniamo impegnati per l’unità, la sovranità e l’integrità territoriale della Siria – hanno aggiunto – Una soluzione sostenibile al conflitto siriano non può essere raggiunta militarmente, ma solo attraverso una vera transizione politica”.
ore 19, 56 – Sereni ad ambasciatore turco: “ferma condanna dell’Italia’” – Su indicazione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, la viceministra degli Esteri Marina Sereni ha ricevuto alla Farnesina l’Ambasciatore turco in Italia rappresentandogli la “ferma condanna” dell’Italia per l’iniziativa militare unilaterale della Turchia nel nord est del territorio siriano. Lo fa sapere la Farnesina.
ore 19, 43 – Siria: Turchia, terroristi curdi neutralizzati saliti a 174 – È salito a “174 terroristi neutralizzati” (cioè uccisi, feriti o catturati) il bilancio dell’operazione militare lanciata ieri dalla Turchia contro le milizie curde nel nord-est della Siria. Lo riferisce la Difesa di Ankara, aggiornando le cifre fornite stamani dal presidente Recep Tayyip Erdogan, che aveva parlato di “109 uccisi”.
ore 19, 37 – Siria: Usa all’Onu, non abbiamo avallato blitz Turchia – “Come il presidente Donald Trump ha ampiamente chiarito, gli Usa non hanno in alcun modo avallato la decisione del governo turco di organizzare un’incursione militare nel nordest della Siria”. Lo ha detto l’ambasciatrice americana all’Onu, Kelly Craft, al termine delle consultazioni del Consiglio di Sicurezza. Trump, ha aggiunto, ha sottolineato con Ankara che “hanno la piena responsabilità di proteggere la popolazione curda, le minoranze religiose, compresi i cristiani, e garantire che non si verifichino crisi umanitarie”.
ore 19, 20 – Conte: “Inaccettabile ricatto Turchia su rifugiati – “L’Ue deve muoversi con una sola voce, non è accettabile questa iniziativa unilaterale, rischia di esser controproducente, di destabilizzare l’intero quadrante già compromesso. Non possiamo accettare che ci possa essere un ricatto tra l’accoglienza fornita dalla Turchia” ai rifugiati “meritevole ma con fondi europei, e l’offensiva” in Siria. Lo afferma il premier Giuseppe Conte ai microfoni del Tg3.
ore 19, 11 – Siria: riunione d’urgenza sabato della Lega Araba al Cairo Su richiesta dell’Egitto – Una riunione d’urgenza della Lega Araba a livello di ministri degli Esteri è stata convocata per sabato al Cairo con all’ordine del giorno l’offensiva turca in Siria. Ne ha dato notizia il segretario generale aggiunto dell’organizzazione, Hossam Zaki, sottolineando che l’iniziativa è stata presa su richiesta dell’Egitto.
ore 18,53 – Siria: Belgio convoca ambasciatore turco Reynders – L’ambasciatore turco in Belgio è stato convocato dal ministero degli Esteri su richiesta del capo della diplomazia Didier Reynders, che ha espresso la disapprovazione del governo per l’operazione militare turca nel nord est della Siria. “L’Ue chiede alla Turchia di porre fine immediatamente a questa operazione”, ha poi insistito Reynders dal suo account Twitter.
ore 18, 28 – Siria: la Francia convoca l’ambasciatore turco – La Francia ha convocato oggi al ministero degli Esteri l’ambasciatore di Turchia Ismail Hakki Musa, dopo il lancio dell’offensiva turca nel nord della Siria. Lo ha reso noto una fonte diplomatica a Parigi. “L’offensiva turca nel nord-est siriano è pericolosa – ha scritto in un tweet la ministra della Difesa Florence Parly – pericolosa per la sicurezza dei curdi. Pericolosa perché va a vantaggio di Daesh, contro il quale combattiamo da 5 anni”.
ore 17, 24 – Siria: viceministro Sereni vedrà ambasciatore turco – Sarà il viceministro degli Esteri Marina Sereni a ricevere l’ambasciatore della Turchia in Italia, Hakki Akil. Lo ha precisato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sulla sua pagina facebook.
ore 16, 44 – Di Maio convoca l’ambasciatore turco – A seguito delle iniziative militari turche nella Siria nord-orientale, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha disposto la convocazione alla Farnesina dell’ambasciatore della Turchia in Italia. Lo rende noto la Farnesina aggiungendo che, nel riaffermare l’importanza della cessazione di ogni azione unilaterale, l’Italia ribadisce che l’unica strada percorribile per una soluzione duratura alla crisi siriana è rappresentata dal processo politico in corso sotto gli auspici delle Nazioni Unite.
ore 16, 07 – Siria: Macron alla Turchia: “Fermare subito le ostilità” – L’offensiva della Turchia nel nord della Siria “rischia di aiutare l’Isis a ricostruire il suo Califfato”: lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, tornando a condannare “con la più grande fermezza l’offensiva militare unilaterale in Siria” ed invitando il governo di Ankara a “porvi fine il più rapidamente possibile”. “Questo rischio di aiutare l’Isis a ricostruire il suo Califfato, è la responsabilità che si assume la Turchia”, ha avvertito il leader francese nel corso di una conferenza stampa a Lione.
ore 16,01 – Siria: mortai curdi verso Turchia, 2 morti, anche bimbo – Almeno due civili, di cui uno è un bimbo rifugiato siriano di 9 mesi, sono rimasti uccisi nelle provincia frontaliera turca di Sanliurfa da razzi e colpi di mortaio sparati dalle zone sotto controllo curdo nel nord della Siria, in risposta all’offensiva militare lanciata ieri da Ankara. Il totale dei feriti per questi attacchi è inoltre salito ad almeno 46. Lo rende noto la prefettura locale.
ore 15,55 – Trump, Turchia rispetti le regole o sarà colpita – “Seguo la situazione da vicino. E se non agirà secondo le regole la Turchia sarà colpita molto duramente finanziariamente e con delle sanzioni”: così Donald Trump su Twitter torna a lanciare un avvertimento ad Ankara impegnata nell’offensiva contro i curdi nel nord della Siria.
ore 15, 35 – Saliti a 23 i feriti in Turchia da colpi mortaio curdi – È salito ad almeno 23 il numero dei feriti nelle località di frontiera della Turchia dai colpi di mortaio sparati dalle zone sotto controllo curdo nel nord della Siria, in risposta all’offensiva militare lanciata ieri da Ankara. Le città colpite sono quelle di Ceylanpinar, Akcakale, Birecik e Nusaybin. Lo riferiscono le autorità locali.
ore 15,30 – Siria, Onu: decine migliaia in fuga da aree conflitto – Con l’escalation del conflitto in Siria decine di migliaia di civili sono in fuga dalle zone di combattimento. Si legge in una nota dell’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, che chiede alle parti di rispettare il diritto internazionale umanitario. “I civili e le infrastrutture civili non devono essere un obiettivo” raccomanda l’Alto Commissario dell’Onu per i rifugiati Filippo Grandi.
ore 15, 25 – Siria, Ong: 60mila sfollati in 36 ore da zona attacco – Sono circa 60mila gli sfollati siriani fuggiti nelle ultime 36 ore dalle zone dell’offensiva turca nel nord-est della Siria, secondo quanto riferito dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Secondo le fonti citate dall’Osservatorio i civili sono in fuga in particolare dalle zone di Darbasiye e Ras al Ayn. La direzione dello sfollamento è verso sud e sud-est, verso la città di Hasake.
ore 14,41 – Iran: “la Turchia cessi subito l’offensiva” – L’Iran sottolinea la necessità di “un’immediata cessazione” dell’offensiva della Turchia nel nord-est della Siria e del “ritiro delle unità militari turche dal territorio siriano”. Lo fa sapere il ministero degli Esteri di Teheran.
ore 14, 30 – Le milizie curdo-arabe colpiscono Akcakale in Turchia – Le milizie curdo-arabe delle Forze democratiche siriane (Sdf) hanno colpito la città sudorientale di Akcakale in Turchia con razzi e colpi di mortaio, causando 17 feriti. Lo riporta l’emittente turca Haberturk, secondo cui l’attacco ha colpito gli edifici del governatorato distrettuale e del direttorato nazionale dell’istruzione nel centro della città.
ore 14, 21 – Netanyahu: “Israele condanna l’invasione turca” – “Israele condanna con forza l’invasione militare da parte della Turchia delle regioni curde in Siria e mette in guardia da una pulizia etnica dei curdi da parte dei turchi o dei loro fiancheggiatori. Israele compirà ogni sforzo possibile per garantire aiuti umanitari al coraggioso popolo curdo”, ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu in un primo commento ufficiale da parte di Israele sulla operazione militare lanciata ieri dalla Turchia in Siria.
ore 13,20 – Siria, i curdi chiedono che la comunità internazionale fermi gli attacchi in Turchia – “Ieri abbiamo visto che lo Stato turco attacca tutti, civili e militari, sappiamo che ci sono già tantissimi feriti e morti, e sappiamo che il progetto della Turchia è che le zone curde sono della Turchia e vogliono occuparle. Oggi sappiamo che c’è una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, speriamo decidano di fermare la Turchia, da anni chiediamo una zona cuscinetto di no fly zone, speriamo che decidano questo così i turchi non potranno bombardarci. La comunità internazionale era con noi, con la coalizione abbiamo cancellato insieme l’Isis. Ora è con noi o con i jihadisti?”, ha aggiunto.
ore 12,54 – Erdogan contro Bruxelles – Il leader di Ankara ha accusato Bruxelles di non aver rispettato le “promesse”, perché non ha ancora trasferito la seconda tranche di 3 miliardi di euro di aiuti per la gestione dei rifugiati siriani, prevista dall’accordo del marzo 2016, rivendicando che la Turchia avrebbe invece speso “40 miliardi di dollari”. Erdogan ha anche rinnovato le critiche all’Ue per non aver accettato la Turchia come Paese membro. “Dal ’63 fino a ora ci avete tenuti occupati”, ha detto il presidente turco, riferendosi all’accordo di associazione che quell’anno ha stabilito le relazioni formali tra Ankara e le istituzioni europee.
ore 12,53 – Erdogan: il mondo stia sereno, elimineremo Isis – “Al mondo intero voglio dare questa rassicurazione: Daesh (Isis) non sarà presente nella regione” della Siria nordorientale dopo l’operazione militare avviata dalla Turchia”, ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando ai leader provinciali del suo Akp. “Oggi ci chiedono cosa ne faremo dei membri di Daesh. Faremo quello che abbiamo fatto con i membri di Daesh già finiti sotto il nostro controllo: li terremo in galera o li manderemo nei Paesi d’origine, se questi li accetteranno”, ha aggiunto Erdogan, replicando così ai timori su possibili fughe di jihadisti detenuti nelle carceri curde a seguito dell’offensiva turca. Le forze democratiche siriane a guida curda hanno accusato l’esercito di Ankara di aver bombardato la scorsa notte una di queste prigioni nell’area di Qamishli, ha aggiunto.
ore 12,50 – Siria, offensiva turca contro i curdi: 10 civili uccisi in 24 ore – Sale a 10 civili uccisi nelle ultime 24 ore il bilancio dell’offensiva aerea e di terra turca nel nord-est della Siria. Lo riferisce la Mezzaluna rossa curdo-siriana, pubblicando la lista delle 10 vittime, le loro generalità, le circostanze e il luogo della loro uccisione.
ore 12,47 – Uccisi 109 curdi. A meno di 24 ore dall’inizio dell’operazione militare ‘Fonte di pace’ nel nord-est della Siria, “109 terroristi sono stati uccisi” dai raid della Turchia. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando ai leader provinciali del suo Akp.
ore 12,37 – Erdogan minaccia di mandare i migranti verso l’Europa. Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha minacciato di “aprire le porte” ai migranti verso l’Europa se l’UE continuerà a descrivere le sue operazioni militare come colonialiste. Durante un discorso tenuto il giorno successivo dall’inizio di un’offensiva contro i territori controllati dalle forze curde nella Siria nordorientale, Erdogan ha dichiarato che l’Europa non è onesta e non ha mai detto la verità, accusandola di non aver fornito aiuti come promesso.
ore 12,12 – Teheran chiede ritiro immediato Turchia da Siria. L’Iran ha chiesto alla Turchia l’immediata cessazione delle sue operazioni militari in Siria e il ritiro immediato dell’esercito turco dal territorio siriano. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri della Repubblica islamica, esprimendo preoccupazione per l’operazione militare turca nel territorio siriano e per la situazione umanitaria e i rischi per i civili derivanti dall’intervento.
ore 12,00 – Qatar: sostegno a operazione turca in Siria da ministro Difesa. Il ministro della Difesa del Qatar, Khalid Bin Muhammad al-Attiyah, ha espresso il suo sostegno all’offensiva lanciata ieri dalla Turchia contro i territori della Siria nordorientale controllati da forze curde durante una conversazione telefonica con il suo omologo turco Hulusi Akar.
Da giugno 2017, il Qatar è sottoposto a un blocco da parte di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Bahrein che hanno interrotto le proprie relazioni diplomatiche e commerciali con l’emirato, accusando Doha di sostenere il terrorismo e di essersi avvicinato all’Iran, il principale rivale regionale di Riad. Da allora, la Turchia è diventata il principale alleato del Qatar, assistendo il paese con forniture di servizi, cibo e trasporti.
ore 11,47 – La Turchia bombarda una prigione Isis. La Turchia ha bombardato la scorsa notte una prigione in cui sono detenuti miliziani dell’Isis “di oltre 60 Paesi” durante i suoi attacchi nel nord-est della Siria. Lo denunciano le Forze democratiche siriane (Fds) a guida curda, secondo cui si tratta di “un chiaro tentativo” di favorire la fuga dei jihadisti.
ore 11,20 – Di Maio: “All’Ue chiederemo misure sulla Turchia”. “Lunedì abbiamo il consiglio dei ministri degli Affari esteri europei e sarà molto importante uscire da quel consiglio e dai successivi con una sola voce: l’Italia chiederà di agire con una sola voce anche attraverso l’utilizzo di misure nei confronti della Turchia che l’invitino a tornare indietro rispetto all’offensiva che ha deciso di muovere”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a margine della Conferenza Italia – America Latina.
ore 11,17 – La Turchia sostiene di “non aver attaccato civili”. “Nella pianificazione ed esecuzione dell’operazione Fonte di pace vengono presi di mira solo rifugi, ripari, postazioni, armi, mezzi ed equipaggiamenti che appartengono a terroristi del Pkk/Pyd-Ypg e di Daesh (Isis)”. Lo scrive in una nota il ministero della Difesa di Ankara, respingendo così le denunce delle Forze democratiche siriane a guida curda di aver colpito “civili”, uccidendone almeno 8.
ore 11.00 – Sette vittime civili. Almeno 7 civili e 19 feriti gravi sono stati riportati nella prima giornata dell’offensiva lanciata dalla Turchia contro i territori controllati dalle forze curde nella Siria nordorientale. Lo ha riportato il Rojava Information Center in un resoconto della prima giornata dell’attacco, citando la Mezzaluna rossa curda (organizzazione non appartenente al Comitato internazionale della Croce Rossa) e dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui 2 persone sono morte nella città di al-Qamishli, 3 nei villaggi nei dintorni di Ras al-Ain, 2 a Ras al-Ain, nella provincia nordorientale di al-Hasakah, mentre 2 delle vittime sono bambini. Tra i feriti, 2 sono donne e 4 bambini.
ore 10,40 – Respinto attacco turco a Ras al-Ain. Le Forze democratiche siriane (Sdf) curde hanno dichiarato di aver respinto un nuovo assalto dell’esercito turco presso la città di confine di Ras al-Ain, nella provincia nordorientale siriana di al-Hasakah. In una nota, le Sdf hanno dichiarato di aver respinto un attacco “lungo l’asse tra Tell Halaf e Aluk”. Nella serata di ieri, le Sdf hanno dichiarato assicurato di aver respinto un attacco simile nell’area di Tell Abyad, nella provincia settentrionale siriana di Raqqa.
ore 9,55 – Scuole chiuse per sicurezza. Le scuole non apriranno per almeno due giorni nelle località frontaliere turche di Akcakale, Ceylanpinar e Suruc, di fronte rispettivamente a quelle siriane di Tal Abyad, Ras al Ayn e Kobane, dopo che Ankara ha avviato ieri la sua operazione militare nel nord-est della Siria contro i curdi. Altri edifici scolastici sono stati chiusi in ulteriori punti considerati a rischio del confine. La prefettura di Sanliurfa, la provincia sudorientale turca entro i cui confini rientra la zona da cui è partito l’attacco, ha inoltre stabilito restrizioni ai movimenti di civili, indicando alcune aree come “zone di sicurezza” sotto il controllo dell’esercito.
ore 9,30 – Attacchi anche nel nord dell’Iraq. Dopo aver avviato ieri la sua offensiva contro le milizie curde Ypg nel nord-est della Siria, la Turchia sta proseguendo anche i raid aerei che conduce con cadenza quasi quotidiana sul vicino nord Iraq. La Difesa di Ankara ha reso noto stamani che nuovi bombardamenti hanno preso di mira obiettivi del Pkk curdo nelle montagne delle regioni di Zap e Gara, “neutralizzando” (cioè uccidendo, ferendo o catturando) almeno 3 “terroristi”. Gli attacchi in nord Iraq mirano peraltro a contrastare eventuali soccorsi di militanti curdi verso la zona di conflitto in Siria.
ore 9,20 – Le forze turche sfondano fronte Tall Abyad. Le milizie arabo-siriane filo-Ankara sono riuscite a sfondare le resistenze delle forze curdo-siriane a est dell’Eufrate, nelle località di Bir Ashiq, Hawi, Kassas, nel distretto frontaliero di Tall Abyad. Lo riferiscono media del nord della Siria in contatto con fonti sulla linea del fronte.
ore 9,00 – Morti cinque soldati turchi. Cinque soldati turchi sono stati uccisi nelle ultime ore in scontri con le forze curdo-siriane nel nord-est della Siria. Lo affermano le forze curdo-siriane citate dalla tv panaraba al Arabiya. Le stesse forze curde affermano di essere in possesso delle salme dei militari turchi uccisi. Le informazioni non possono essere verificate in maniera indipendente sul terreno.
ore 8,00 – Offensiva di cellule dell’Isis. L’aviazione turca ha ripreso a bombardare aree nel nord-est della Siria a ridosso della frontiera. Lo riferisce al Arabiya. Colpita l’area epicentro dell’offensiva turca. Ieri Ankara aveva lanciato l’operazione militare contro i curdi nel nordest della Siria, facendo sapere di aver colpito 181 postazioni. Le forze curdo-siriane – che oggi sono state attaccate da cellule dell’ Isis – avevano replicato affermando di aver respinto l’offensiva di terra. Ci sarebbero vittime tra i civili. Oggi riunione del consiglio di sicurezza Onu. Trump: ‘i curdi non ci aiutarono nella II guerra mondiale’.
ore 6,40 – Attacco ai curdi, il Senato Usa chiede sanzioni alla Turchia – Iniziativa bipartisan al Senato degli Stati Uniti per imporre sanzioni alla Turchia se non ritira il suo esercito dalla Siria nella sua operazione contro le forze curde.
L’obiettivo è quello di imporre all’amministrazione guidata da Donald Trump di congelare i beni in Usa dei più alti dirigenti turchi, compreso il presidente Recep Tayyip Erdogan e i suoi ministri degli esteri, della difesa, delle finanze, del commercio e dell’energia. Le misure punitive colpirebbero anche le entità straniere che vendono armi ad Ankara, come pure il settore energetico turco.
Cosa è successo ieri
Nella serata di ieri, 9 ottobre, le truppe della Turchia hanno oltrepassato il confine e sono penetrate nel nord-est della Siria, dando il via all’offensiva di terra. Ad annunciarlo è stato il ministero della Difesa turco. L’esercito turco è entrato in Siria insieme alle milizie locali dell’Esercito siriano libero cooptate da Ankara.
Lo stesso ministro della Difesa più tardi ha poi riferito che “le forze militari turche hanno colpito finora 181 postazioni appartenenti alle organizzazioni terroristiche nel nordest della Siria come parte dell’Operazione Fonte di pace” contro i curdi.
Una reazione degli Usa non si è fatta attendere. Il presidente Donald Trump ha fatto sapere che gli Stati Uniti hanno trasferito alcuni dei militanti Isis più pericolosi detenuti in Siria in un luogo sconosciuto dove possono essere controllati durante l’offensiva militare turca nel nord-est del Paese. In Siria i curdi, alleati degli americani e oggi visti da Ankara come “terroristi”, hanno catturato migliaia di combattenti del Califfato.
Intanto il portavoce dell’Sdf, le Forze democratiche siriane dominate dalle milizie curde Ypg, Mustafa Bali ha affermato via Twitter che “l’offensiva terrestre delle forze turche è stato respinto dai combattenti dell’Sdf a Tal Abyad”.
Ieri c’è stata una telefonata tra il premier inglese Boris Johnson e il presidente Usa Donald Trump. Come riferito da Downing Street i due leader condividono “una seria preoccupazione per l’invasione della Turchia nel nord est della Siria”. Stando a quanto riferito da Londra nella conversazione è stato evidenziato anche “il rischio di una catastrofe umanitaria” a causa dell’azione di Ankara contro le milizie curde.