Il governo siriano per la prima volta ha dichiarato che l’aiuto russo sul territorio è stato determinante per la lotta contro l’Isis. Un portavoce dell’esercito ha sottolineato il ruolo significativo degli equipaggiamenti militari, delle truppe e degli aerei di guerra inviati dalla Russia in Siria.
I radar forniti da Putin hanno aiutato il governo di Damasco a individuare con maggiore accuratezza rispetto al passato gli obiettivi dell’Isis attraverso le immagini satellitari, garantendo attacchi aerei più efficaci.
Secondo i dati riportati dalle autorità statunitensi, la Russia al momento avrebbe 28 aerei da guerra attivi sul territorio siriano e starebbe inviando duemila soldati alla base aerea della città di Latakia, sulla costa, per implementare le operazioni di sorveglianza contro i terroristi.
Ancora non si hanno conferme relative a un possibile coinvolgimento attivo delle truppe russe sul suolo siriano.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, che oggi incontrerà Vladimir Putin a Mosca, si dice allarmato per la presenza dell’esercito russo in Siria. Nonostante le truppe del Cremlino siano ufficialmente in quei territori per aiutare nella lotta contro l’Isis, è sempre stato palese il sostegno russo al governo di Bashar al Assad contro i ribelli che da quattro anni sono coinvolti in una cruenta guerra civile nel territorio.
Secondo Erdoğan, la presenza russa potrebbe complicare e prolungare il conflitto siriano. Il presidente turco ha commentato il fatto che stati come Russia e Iran stiano mandando rinforzi ad Assad dicendo che si tratta di un fenomeno che “prosciuga le coscienze”.
Non è di secondaria importanza per la Turchia, che le forze russe nel territorio siriano si stiano concentrando sulla costa, proprio vicino allo stato governato da Erdoğan.
È probabile che i due capi di stato discutano la questione durante l’incontro bilaterale di oggi.