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    Un sospetto raid russo ha attaccato le milizie siriane sostenute dagli Stati Uniti a Deir ez-Zor

    Alcuni jet russi bombardano obiettivi in Siria. Credit: Reuters/Maxim Shemetov

    I bombardamenti aerei avrebbero colpito un giacimento di gas che pochi giorni fa le Forze democratiche siriane erano riuscite a sottrarre all'Isis

    Di Giuseppe Loris Ienco
    Pubblicato il 25 Set. 2017 alle 16:06 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:46

    Le Forze democratiche siriane (Sdf), sostenute dagli Stati Uniti, dicono che un attacco aereo russo ha colpito alcune sue postazioni a Deir ez-Zor, uccidendo un militante e ferendone altri sei.

    Il raid sarebbe avvenuto nei pressi di un grande giacimento di gas che l’Sdf ha sottratto pochi giorni fa al controllo del sedicente Stato Islamico. Né Mosca né Damasco hanno ancora rilasciato dichiarazioni su quanto accaduto. Secondo AFP, il giacimento in questione sarebbe quello dell’agenzia petrolifera Conoco, uno dei più importanti nella regione siriana.

    A diffondere la notizia sono state le stesse Forze democratiche siriane tramite un comunicato, in cui si legge che l’Sdf “non resterà a guardare e non rinuncerà ai suoi diritti per difendersi in maniera legittima”.

    Le Forze democratiche siriane, oltre a essere alleate delle milizie curde e arabe, godono del supporto dell’esercito statunitense. Le milizie Sdf sono attualmente impegnate in una campagna militare contro il sedicente Stato Islamico nell’area a ovest del fiume Eufrate, dove si trova anche la provincia di Deir ez-Zor.

    Negli stessi territori sono in corso azioni guidate dalle forze governative siriane e russe. In base a quanto affermato da funzionari dell’Sdf, l’ultimo raid aereo rappresenterebbe la seconda violazione da parte di Mosca e Damasco dopo l’istituzione di una zona cuscinetto per evitare possibili scontri tra le due fazioni.

    Il 16 settembre sei miliziani delle Forze democratiche siriane sono stati feriti nel corso di raid aerei russi e siriani nell’area di Al-Sinaaiya, a sette chilometri dalla riva orientale dell’Eufrate.

    Dopo un assedio durato tre anni, all’inizio del mese le truppe di Damasco sono riuscite a riprendere Deir ez-Zor, bastione economico e ultima roccaforte del sedicente Stato Islamico nella Siria orientale. L’offensiva finale per la ripresa della città, iniziata nel corso dell’estate, è stata portata avanti su diversi fronti, tra i quali quello della provincia di Raqqa a ovest e della provincia centrale di Homs a sud.

     

     

     

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