Siria raid Idlib civili uccisi –Nelle ultime 24 ore 28 persone, di cui 7 civili, sono rimaste uccise a seguito dei raid aerei russi e siriani nel nord-ovest del paese, nella regione di Idlib.
La notizia è stata riportata dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che basa il suo lavoro sulle informazioni che riceva da fonti attive sul terreno.
L’Ondus ha precisato che i raid sono avvenuti tra Hama e Idlib, una zona che da mesi il presidente siriano Bashar al Assad sta cercando di riconquistare con l’aiuto della Russia, sottraendola al controllo di ribelli e jihadisti supportati a loro volta dalla Turchia.
A riferire dei morti nella regione è stata anche l’agenzia governativa siriana Sana, che ha però parlato di numerosi “terroristi” morti nell’area compresa tra Hama e Idlib.
La regione di Idlib è l’area maggiormente instabile della Siria dopo la sconfitta dello Stato islamico nel sud est del paese.
Solo ieri, 13 giugno, tre soldati turchi sono stati feriti a seguito di un raid di artiglieria lanciato dalle forze governative contro una base militare turca tra la regione di Hama e quella di Idlib. Questo quanto riferito da media turchi.
Idlib
Nella provincia che Assad sta cercando di riprendere hanno trovato rifugio gruppi eterogenei, che vanno dai ribelli anti-Assad che hanno preso le armi contro il governo fin dall’inizio della rivolta fino ai jihadisti di Hay’et Tahrir al-Sham (HTS) appoggiati dalla Turchia.
Dal 15 settembre vige una situazione di stallo nella regione, da quando Mosca – alleato del presidente siriano Bashar al Assad – e Ankara hanno firmato un accordo per la creazione di una de-escalation zone di 15-20 chilometri intorno alla provincia.
La tregua però è stata infranta più volte e dal 30 aprile i raid delle forze governative e russe nella zona sud della provincia si sono intensificati, tanto da far pensare ad una imminente offensiva contro Idlib.
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