La situazione al confine tra Turchia e Grecia si fa insostenibile. Da quando la Turchia ha dichiarato di non poter gestire la quantità di persone che fuggono dalla guerra in Siria, aprendo così i confini verso la Grecia, migliaia di migranti hanno provato a intraprendere il viaggio per raggiungere l’Europa. Ottantamila hanno già superato il confine, mentre altri 173.000 sono bloccati tra Turchia e Grecia, in una morsa dove la polizia greca si fa sempre più aggressiva per contenere gli ingressi.
Secondo il ministero delle migrazioni di Atene, la polizia greca avrebbe finora bloccato al confine 9.600 migranti.
Bu sabah Yunan askerinin katlettiği Suriyeli göçmen Ahmed Abu Emad. pic.twitter.com/cx7OG2maHL
— Ahmet Suhan (@videosalisler) March 2, 2020
Oggi, lunedì 2 marzo, un rifugiato siriano è stato ucciso dalla polizia greca mentre cercava di entrare in Grecia a seguito dell’alleggerimento dei confini turchi per permettere ai siriani in fuga di raggiungere l’Europa.
Si tratta di Ahmed Abu Emad, un rifugiato siriano di Aleppo, che è stato colpito alla gola dalle forze di sicurezza greche ed è morto in seguito alla ferita riportata questa mattina. A dare la notizia è anche un giornalista inviato sul campo della Bbc.
Emad era uno delle centinaia di migliaia di rifugiati che stanno tentando di attraversare il confine nella speranza di cominciare una nuova vita in Europa. Il suo corpo è stato riportato in Turchia.
A Lesbo, invece, un bambino è morto durante il tentativo di sbarco di un gruppo di migranti a Mitilini.
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