L’Isis ha fatto esplodere alcuni elicotteri russi che si trovavano nella base T4, a est di Homs, mercoledì 11 maggio. Le cause non sono state accertate, ma l’ipotesi di un incidente non sembra essere credibile.
In totale, sono andati distrutti quattro elicotteri e 20 camion pieni di missili. I velivoli erano utilizzati da entrambe le forze aeree russe e siriane, alleate nella guerra che affligge il paese dal 2011.
Secondo fonti siriane non meglio precisate, un grande fuoco si è espanso nella parte siriana della base aerea, bruciando i camion. In seguito all’esplosione di un barile di benzina, sono andati distrutti anche 4 elicotteri russi.
Per l’analista militare Sim Tak del think tank americano Stratfor, non si può parlare di incidente in quanto le esplosioni sono avvenute in diversi punti della base. Inoltre, in passato l’Isis ha già rivendicato attacchi simili.
Il califfato considera l’area di Homs, città in mano all’esercito regolare siriano, strategica per la sua sopravvivenza e sta cercando in tutti i modi di intaccare il potere delle forze fedeli al presidente siriano Bashar al-Assad.
Intanto, un’alleanza di milizie curde e arabe supportata dagli Stati Uniti ha avviato il 25 maggio un’offensiva contro i militanti dell’Isis presenti nell’area a nord di Raqqa, capitale de facto del sedicente Stato islamico.
Di recente, l’Isis ha perso molti suoi territori e si è indebolito. Le operazioni di oggi sono quindi il primo passo verso un attacco alla città siriana.
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