Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Siria, raid Usa uccide un pastore. Il Pentagono ammette: “Scambiato per un leader di al-Qaeda”

    Credit: The Syrian Civil Defense

    L'uomo aveva 12 figli, manteneva la famiglia allevando pecore e polli e non aveva legami con i gruppi armati

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 3 Mag. 2024 alle 13:07 Aggiornato il 3 Mag. 2024 alle 14:48

    Lufti Hassan Misto (o Masto) aveva 56 anni quando è stato ucciso in Siria da un drone armato degli Stati Uniti perché era stato scambiato per un comandante di al-Qaeda. L’errore è stato ammesso ieri dal Comando Centrale
delle Forze armate Usa (Centcom) che ha concluso un’indagine sul raid condotto il 3 maggio 2023.

    Allora, la vittima si stava prendendo cura degli animali dietro la sua casa, alla periferia del villaggio di Qurqaniya, nella provincia nordoccidentale di Idlib controllata dai ribelli anti-Assad, quando un drone Predator delle forze armate Usa lanciò un missile Hellfire uccidendo lui e alcune delle sue pecore. Sul posto intervennero i Caschi bianchi della Syrian Civil Defense ma non ci fu nulla da fare.

    Come ammesso dal Pentagono, “l’attacco aereo unilaterale nel nord-ovest della Siria” aveva come obiettivo “un importante esponente di al-Qaeda”, che è ancora in libertà. Lufti Hassan Misto (o Masto) invece, secondo le testimonianze dei familiari, non aveva rapporti con i gruppi armati. Padre di 12 figli, otto femmine e quattro maschi, manteneva la famiglia producendo mattoni e allevando pecore, bovini e polli e raramente lasciava
la sua abitazione,
se non per andare
a pregare in moschea
o a prendere un tè
vicino casa.

    Subito dopo il raid, l’Osservatorio siriano per i diritti umani aveva denunciato l’errore mentre i parenti della vittima si erano rivolti all’agenzia di stampa Associated Press per smentire ogni legame tra l’ucciso e al-Qaeda. Ma il Pentagono
ci ha messo un anno
per ammettere lo sbaglio,
riconosciuto solo dopo un’indagine
interna al Dipartimento della Difesa Usa
condotta da una commissione
di 10 membri tra militari e civili
guidata dal generale dell’esercito John P. Cogbill,
che ha ascoltato
oltre 40 testimoni negli Stati Uniti, in Iraq e in Giordania.

    L’errore, secondo quanto
emerso dall’inchiesta,
è da attribuirsi a “un pregiudizio
nell’attività di conferma
(dell’obiettivo)
e a un insufficiente lavoro
della squadra rossa”,
un’espressione usata
dal Dipartimento della Difesa Usa per indicare il personale incaricato di verificare
il processo decisionale
che ha portato al raid
per assicurare l’accuratezza
delle informazioni
su cui si è basata la scelta di colpire.

    L’attacco,
ha fatto sapere il Pentagono, è stato comunque
“condotto nel rispetto
della legge e delle politiche
del Dipartimento della Difesa
e del Comando Centrale
delle Forze armate Usa (Centcom)”. “L’indagine ha stabilito che le forze statunitensi hanno identificato erroneamente l’obiettivo previsto di al-Qaeda e che invece un civile, il signor Lufti Hasan Misto (o Masto), è stato colpito e ucciso”, si legge nella nota del Centcom. “Molti dei fatti e degli altri risultati dell’indagine riguardano informazioni riservate e non possono essere condivisi pubblicamente”.

    L’inchiesta, prosegue il comunicato “ha evidenziato diversi problemi che potrebbero essere migliorati.
Ci impegniamo a imparare da questo incidente e a migliorare i nostri processi
di identificazione degli obiettivi
al fine di contenere
potenziali vittime civili”.

    Tuttavia il Pentagono
non ha chiarito
perché sia stato scelto proprio il pastore siriano
come obiettivo né ha accennato
ad alcun risarcimento
per la famiglia. L’inchiesta poi, cominciata
nel giugno 2023 dopo
un articolo del Washington Post
che denunciava l’errore,
si era già conclusa nel novembre scorso
ma i suoi risultati sono stati
pubblicati soltanto ieri, 2 maggio 2024.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version