La Francia si è offerta di mediare tra la Turchia e i curdi nel conflitto in corso nel nord della Siria che vede l’esercito di Ankara impegnato contro le milizie curde dell’Unità di protezione popolare (Ypg). Ma il governo turco ha rifiutato, considerando l’Ypg un’organizzazione terroristica.
Il 29 marzo 2018 il presidente francese, Emmanuel Macron, ha incontrato una delegazione delle Forze democratiche siriane (Sdf) guidate dai curdi, tra cui l’Ypg.
Macron ha espresso la speranza di un dialogo tra la Turchia e le milizie.
Il suo ufficio ha dichiarato di aver “reso omaggio ai sacrifici e al ruolo determinante” delle Forze democratiche siriane nella lotta contro il sedicente Stato Islamico o Isis.
Ma Ankara respinge l’offerta di Parigi.
“Rifiutiamo ogni sforzo per promuovere il dialogo, i contatti o la mediazione tra la Turchia e questi gruppi terroristici”, ha detto il portavoce presidenziale turco, Ibrahim Kalin.
Inoltre, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che la posizione della Francia è “totalmente sbagliata”.
“Sono estremamente rattristato dall’approccio totalmente sbagliato della Francia a questo problema”, ha detto il presidente che ha poi posto a Parigi una domanda provocatoria: “Chi sei tu per parlare della mediazione tra la Turchia e un’organizzazione terroristica?”.
Secondo il sito online della rivista francese Marianne, il presidente Macron ha anche espresso la disponibilità della Francia a inviare truppe a sostegno della coalizione guidata dagli Stati Uniti in Siria, che comprende l’Ypg.
L’Eliseo ha però smentito, chiarendo che “non è pianificata una nuova operazione militare nel nord della Siria al di fuori della coalizione internazionale contro il gruppo Stato Islamico”.
L’Sdf è un alleato chiave degli Stati Uniti nella lotta contro l’Isis e l’Ypg ne costituisce una parte fondamentale.
La Francia e gli Stati Uniti hanno fornito armi e addestramento alle milizie per sostenere la lotta all’Isis
Washington sostiene inoltre che l’Ypg non ha alcun collegamento organizzativo diretto con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), che la Turchia considera un gruppo terroristico.
La Turchia il 28 gennaio 2018 ha lanciato in Siria l’operazione “Ramoscello d’ulivo” con l’obiettivo di conquistare i territori settentrionali del paese, vicini al confine turco, controllati dai curdi.
Il 18 marzo 2018 le forze armate turche, insieme all’Esercito siriano libero, hanno annunciato la presa della città di Afrin, a nord di Aleppo, il più importante obiettivo dell’offensiva.
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