Siria, i figli dei foreign fighters britannici sono intrappolati
I genitori sono foreign fighters britannici che sono partiti per combattere con l’Isis e hanno portato con loro i figli. Adesso, sono almeno 60 i bambini di origine britannica che si trovano imprigionati nel nord-est della Siria. Sono rimasti bloccati dallo scoppio della nuova “guerra”, con l’offensiva della Turchia, voluta dal presidente Receyp Tayp Erdogan, contro la popolazione dei curdi.
I dati sui figli dei foreign fighters britannici sono stati diffusi da Save the children, secondo cui molti dei bambini hanno meno di cinque anni e vivono condizioni terribili in campi di detenzione.
Molti gli sforzi di alcuni paesi europei per rimpatriare i figli dei foreign fighters intrappolati in Siria, e – come riferisce il The Guardian – anche il Regno Unito sta prendendo misure simili, ma si stanno riscontrando numerose difficoltà per farli evacuare.
La preoccupazione è che i bambini più grandi, che hanno vissuto sotto il regime dell’Isis, potrebbero aver assistito a spaventosi atti di brutalità, comprese le decapitazioni, e potrebbero essere rimasti feriti fisicamente e con traumi psicologici derivati da anni di conflitto e repressione.
“I bambini in Siria che sono fuggiti dalle aree in mano all’Isis sono innocenti”, ha dichiarato Alison Griffin, di Save the children. “Possiamo e dobbiamo offrire loro la sicurezza di cui hanno bisogno portandoli nel Regno Unito. Tutti hanno vissuto orrori inimmaginabili”, ha aggiunto Griffin.