Siria, prete ucciso dall’Isis
Un prete armeno è stato ucciso dall’Isis oggi, lunedì 11 novembre, nel nord-est della Siria. L’uccisione è avvenuta con un un agguato a Qamishli nell’area nordorientale del Paese, al confine con la Turchia. Il Consiglio militare siriano (Syriac Military Council, Mfs) ha riferito che che i jihadisti dello Stato Islamico (Isis) attraverso i loro canali di propaganda hanno rivendicato l’attentato. La circostanza è confermata dall’agenzia governativa siriana Sana e dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. A perdere la vita il prete e suo padre. Un diacono che era con loro è rimasto ferito.
Secondo alcune fonti, i prete e suo padre, accompagnati dal diacono, si stavano recando a verificare i lavori di restauro della chiesa cattolica armena nella zona quando sono finiti in un agguato sulla strada che unisce Hasakeh a Dar ar-Zor. Gli uomini armati hanno aperto il fuoco, uccidendo sul colpo il più anziano, mentre l’altro è deceduto poco dopo per le ferite riportate. Secondo Sos Cristiani d’Oriente, le vittime sono don Hosib Abraham Bidoyan e suo padre.
Nella sua rivendicazione, apparsa sui social network, l’Isis aveva affermato che “due sacerdoti cristiani sono stati uccisi oggi dal fuoco di combattenti dello Stato islamico nel villaggio di Zar, nel distretto di Busayra, a est di Dayr az Zor”. In realtà a perdere la vita era un prete e suo padre. L’Isis ha pubblicato anche la foto di un documento di identità.
La comunità armeno-cattolica di Qamishli, riunita nell’eparchia di Kamichlié, contava almeno 3.500 battezzati nel 2016, a fronte di circa 360 mila cattolici presenti in Siria.
Il Syriac Military Council, Msf, fu istituito nel 2013 per difendere i diritti e proteggere il popolo assiro siriaco in Siria e parte delle Forze democratiche siriane, Sdf. Sfd è l’alleanza di milizie curde, arabe e assiro-siriache costituitasi durante la guerra civile siriana e finanziata dall’Occidente per la lotta all’Isis.