Siria: i combattimenti continuano nonostante il cessate il fuoco
Nonostante il cessate il fuoco annunciato nella giornata di ieri, giovedì 17 ottobre, da Ankara, i combattimenti nel nord della Siria continuano.
A dichiararlo è l’Osservatorio siriano per i diritti umani, che parla di “scontri sporadici e bombardamenti di artiglieria” avvertiti nella città di Ras al-Ain, nel nordest della Siria.
L’accordo sul cessate il fuoco è stato raggiunto ieri dopo un incontro tra il vicepresidente Usa Mike Pence e il presidente della Turchia Racep Tayyip Erdogan.
I combattimenti potrebbero anche essere solamente delle “scaramucce” delle forze in campo, ma danno l’idea di quanto sia fragile la tregua tra le milizie turche e quelle curde.
Secondo l’agenzia curda Firat, i raid di oggi avrebbero provocato la morte di 5 combattenti curdi e il ferimento di altri 2. La stessa fonte, inoltre, sostiene che i bombardamenti hanno ferito 8 civili in un altro villaggio della zona.
Secondo quanto stabilito nell’accordo (qui i dettagli della tregua), i curdi hanno 5 giorni di tempo per allontanarsi da una “linea di demarcazione” situata a 32 chilometri dal confine. Una volta terminato il ritiro dei curdi, che avverrà sotto la supervisione Usa, la Turchia ritirerà le proprie truppe dal nord della Siria.
I curdi, che in un primo momento si erano detti contrari a qualsiasi tipo di accordo, successivamente hanno affermato che avrebbero rispettato il cessate il fuoco.
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