Siria, attacchi su civili. Audio dei medici a Idlib: “Situazione fuori controllo”
“Sono un infermiere dell’ospedale chirurgico di Idlib. Il 25 febbraio 2020 abbiamo ricevuto diversi feriti, circa 30, e i corpi di persone rimaste uccise nel bombardamento sistematico degli aerei da guerra su aree civili e strutture sanitarie della città di Idlib. Abbiamo ricevuto i feriti e abbiamo dato loro le cure mediche di cui avevano bisogno, primo soccorso al loro arrivo e poi interventi chirurgici. Questa situazione mi rattrista… Fino a quando ci saranno disumani bombardamenti sistematici per 24 ore di seguito! Fino a quando la comunità internazionale resterà in silenzio!”.
A parlare è un dei coraggiosi e pochi infermieri rimasti a Idlib.
Secondo Medici Senza Frontiere, almeno 25 persone sono morte e 80 sono state ferite in raid aerei compiuti nelle ultime ore nella Siria nord-occidentale contro scuole che ospitano famiglie sfollate. Dal canto suo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani riferisce di intensi raid aerei russi e governativi a sud di Idlib.
“Sono un chirurgo dell’ospedale chirurgico di Idlib. Abbiamo ricevuto 30 feriti e persone già morte. Alcune ferite erano amputazioni, lesioni neurologiche e altri tipi di traumi. Il 50% erano donne e bambini. In città la situazione era fuori controllo, con i suoni dei bombardamenti e quelli delle sirene le persone sono andate nel panico. È stata una difficile giornata di sangue”, racconta un chirurgo a MSF.
Bombe e proiettili hanno colpito aree densamente popolate da civili sia all’interno che intorno alle città di Idlib e Mareet Misirin, dal pomeriggio fino a sera. Almeno due scuole e due asili che ospitavano famiglie sfollate sono stati colpiti.
Nel corso di un’emergenza medica straordinaria durata tutta la notte, tre ospedali supportati da MSF nell’area sono stati inondati da ripetuti afflussi di pazienti con bisogni immediati.
Uno dei chirurghi nell’ospedale chirurgico di Idlib ha riferito all’equipe di supporto di MSF: “Alcuni pazienti hanno subito amputazioni, ferite neurologiche e molti altri traumi. In città la situazione era fuori controllo, con i suoni dei bombardamenti e quelli delle sirene le persone sono andate nel panico. È stata una difficile giornata di sangue”.
Due degli ospedali – Idlib Central e Mareet Misirin – sono riusciti a effettuare una prima analisi dei registri dei pazienti, riportando 66 pazienti con ferite gravi o critiche che hanno richiesto interventi chirurgici prioritari. Almeno 14 dei feriti gravi erano bambini.
In particolare Save the Children e il suo partner sul campo Hurras Network riferiscono che almeno una bambina e altri 9 civili sono stati uccisi martedì in seguito al bombardamento di 10 scuole a Idlib. Delle scuole colpite alcune erano in funzione, altre erano in pausa per un giorno e altre ancora venivano utilizzate come rifugi. I bombardamenti sono attribuiti da fonti locali e dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani all’aviazione russa e a quella governativa siriana.
In Siria, soprattutto nella regione di Idlib, dall’inizio dell’anno sono state bombardate 22 scuole: sono gli “effetti collaterali” della continua guerra nel Paese, con l’aviazione del governo di Damasco e gli alleati russi che non esitano a condurre raid aerei per fermare l’avanzata dei ribelli sostenuti dalla Turchia.
Almeno la metà di queste scuole sono state attaccate solo nelle ultime ore: nei raid sono morte almeno 25 persone, mentre circa 80 sono i feriti. I bombardamenti a tappeto, dunque, non risparmiano neanche gli edifici in cui si rifugiano i civili. Secondo Medici senza frontiere, a essere colpite sono state soprattutto alcune scuole che ospitano famiglie sfollate.