Siria, armi chimiche: il racconto di una bambina vittima dell’attacco
Masa è una bambina siriana, sopravvissuta al presunto attacco con armi chimiche avvenuto lo scorso 7 aprile a Douma, una delle ultime roccaforti in mano ai ribelli nel Ghouta orientale, in Siria (qui la diretta con tutti gli aggiornamenti dalla Siria).
In un video ha testimoniato quanto avvenuto quella notte: i bombardamenti, il sospetto che sul suo corpicino si fossero depositate delle sostanze chimiche da debellare immediatamente, il frenetico trasporto verso un presidio medico, l’intervento dei dottori per salvarle la vita.
Una testimonianza drammatica, che al di là del rimpallo di responsabilità tra le potenze getta una luce sinistra su quanto avvenuto quella notte a Douma.
Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), le armi chimiche hanno colpito 500 persone.
Domenica 15 aprile è cominciata l’indagine dei membri dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) sul presunto attacco.
Gli esperti dell’Opac sono arrivati in Siria e si sono già recati nella città dove sarebbero stati usati gas clorino e gas sarin.
Come è ormai noto, il presidente USA Donald Trump ha attaccato la Siria nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 aprilecon una serie di raid aerei in risposta al presunto attacco chimico, con l’appoggio delle forze francesi e britanniche.
Il regime di Assad e la Russia, suo alleato, continuano a negare l’attacco, affermando che si tratta di un complotto ordito dalle potenze occidentali per legittimare un loro intervento in Siria.
Nella sua testimonianza, la piccola Masa racconta il dramma di quegli attimi. Queste le sue parole:
“Eravamo a Douma, in un seminterrato che era sotto i bombardamenti. All’improvviso hanno sganciato una bomba che però non è esplosa, ha fatto solo ‘feeshhh'”
“Ci hanno detto: salite, salite, salite! Siamo andati all’ultimo piano, io sono caduta per terra. Mia madre urlava a mio zio: ‘mia figlia, mia figlia, mia figlia’. Mio zio mi è venuto incontro e mi ha rialzata, mi ha dato uno straccio bagnato e mi ha portata su per le scale”.
“Il presidio medico si trovava alla fine del tunnel. Sono arrivati dei dottori. Uno ha trasportato me e uno mia sorella, e hanno cominciato a correre. Ci hanno condotte al presidio medico, ci hanno messe per terra e hanno cominciato a versarci acqua addosso”.
“Poi ci hanno visitate, hanno spruzzato qualcosa su di noi e ci hanno fatto delle iniezioni”.
“Quando siamo andati a dormire, gli aerei bombardavano ancora, ed eravamo ricoperti di polvere. Siamo tornati nel seminterrato e abbiamo visto che stavano trasportando dei cadaveri”.
“Al posto dell’aria, respiravamo l’odore del sangue”.
A questo link è possibile vedere il video della BBC con il racconto di Masa e le immagini dei dottori che la visitano e le versano dell’acqua per debellare le presunte sostanze chimiche che potrebbero essersi depositate sul suo corpo.
Come funzionano le armi chimiche
TPI ha intervistato il dottor Matteo Guidotti, che lavora all’Istituto di Scienze e tecnologie Molecolari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ed è specializzato nello studio della armi non convenzionali.
Qui un estratto dell’intervista (a questo link l’articolo completo)
L’agente nervino è un sottoinsieme della famiglia degli agenti chimici tossici chimici.
A seconda dell’azione fisiopatologica che esercitano su un organismo vivente e in funzione del tipo di danno che apportano vengono classificati come agenti soffocanti se colpiscono principalmente i polmoni e portano alla rapida asfissia il soggetto coinvolto.
Gli agenti nervini sono una famiglia molto simile ad alcuni pesticidi e insetticidi di uso industriale, i quali portano alla morte l’individuo per una “confusione” dei segnali nervosi.
Tutti i segnali che il cervello manda, volontariamente o meno al nostro corpo e alla muscolatura vengono “confusi” .
È come se i semafori di una città saltassero.
Questo porta a moltissimi danni come l’arresto cardiocircolatorio e in pochi minuti, o secondi nei casi più drammatici, porta alla morte.
Ma la differenza sostanziale tra agente chimico e nervino è che gli agenti nervini sono disegnati, dal punto di vista chimico, per essere esclusivamente delle armi perché sono talmente tossici che non hanno impiego pacifico.
Sono sostanze molto simili ad alcuni insetticidi ben noti e possono essere prodotte come vengono prodotti i pesticidi: alcune note marche di insetticidi fanno parte della famiglia degli organofosforici. Così come uccidono gli insetti andando a confondere le terminazioni nervose, lo stesso succede per i mammiferi.
Cosa cambia tra armi chimiche e biologiche?
Nel caso del conflitto siriano, non si è mai parlato seriamente di armi biologiche, perché sono tutto un altro capitolo di arma non convenzionale.
Le armi biologiche sono sostanze tossiche legate a microrganismi o sostanze patogene come virus batteri e funghi.
Sono sostanze che portano delle malattie all’organismo colpito.
Le armi chimiche hanno come definizione comune quella di essere una sostanza non vivente e non biologica. Si tratta di una sostanza che tramite delle azioni velenose porta alla morte.
Queste sostanze hanno tutte delle finalità duplici, come fini industriali e sopratutto pacifici ma possono essere molto tossiche, come per esempio in alcuni pesticidi l’utilizzo di composti a base di piombo e anche il cloro stesso.
Il cloro tipicamente è un gas che, se usato come arma chimica, è un aggressivo soffocante che porta alla morte dell’organismo colpito facendo travasare liquido all’interno dei polmoni e provocando il soffocamento.
Ma il cloro è anche usato per la potabilizzazione delle acque, per la disinfezione delle superfici e produzione di alcune tipi di plastica.
È molto semplice e molte nazioni le hanno sviluppate.
Alcune sostanze chimiche utilizzate come arma sono già presenti sul mercato e sono già presenti nella produzione industriale.
Parlavamo prima del cloro o del fosfgene: in molti paesi queste sostanze vengono utilizzate per finalità industriali, quindi la capacità di sintesi è possibile non solo in linea di principio ma anche in quella pratica.
Si è parlato molto due settimane fa dell’attacco a Londra contro l’ex spia russa e dell’uso di agenti della classe novichok, di concezione russa.
E sottolineo concezione, non di produzione, perché i russi hanno scoperto la molecola.
Sono sostanze che normalmente sono dalle dieci alle cento volte più tossiche e letali nei confronti dell’uomo rispetto agli agenti chimici nervini classici sviluppati negli anni Cinquanta e Sessanta.
Questi novichok, che in russo significa “nuovi arrivati” o “nuovi venuti”, sono tra quelli ideati per essere molto tossici ma anche molto sicuri da utilizzare per l’aggressore.
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