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    Katja Wolf, la sindaca che sfida la legge rifiutandosi di stringere la mano ai neonazisti: “Con certe persone non voglio avere contatti fisici”

    La prima cittadina di Eisenach si è rifiutata di stringere la mano, una prassi consolidata quando si insedia il nuovo consiglio comunale, a quattro esponenti di estrema destra

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 9 Dic. 2019 alle 13:51 Aggiornato il 9 Dic. 2019 alle 14:39

    Katja Wolf, la sindaca che sfida la legge: “Non stringo la mano ai nazisti”

    Denunciata perché si è rifiutata di stringere la mano ad alcuni consiglieri nazisti: è quanto accaduto a Katja Wolf, sindaca di Eisenach, che ha sfidato la legge pur di non venire meno ai suoi principi.

    Secondo quanto ricostruito, Katja Wolf, sindaca 43enne di Eisenach, un villaggio della Turingia di circa 45mila abitanti, lo scorso maggio è stata rieletta prima cittadina nelle liste della Linke. Le elezioni hanno visto anche una forte affermazione dell’Npd, il Partito nazional-democratico tedesco di chiara ispirazione neonazista, che, grazie al 10,2 per cento ottenuto, è riuscito a far eleggere 4 consiglieri comunali.

    Secondo una legge della Turingia, i nuovi consiglieri comunali si insediano ufficialmente dopo una stretta di mano del sindaco.

    Solo che Katja Wolf questa volta ha deciso di sfidare la legge, rifiutandosi di stringere la mano ai quattro neo consiglieri.

    Motivo per cui uno dei 4 consiglieri, Patrick Wieschke, noto neonazista, ha deciso di denunciare la Wolf, chiedendo ai magistrati di obbligarla a stringere la mano a lui e ai tre nuovi consiglieri del suo partito.

    In un’intervista a Der Spiegel, Katja Wolf ha spiegato perché si è rifiutata di stringere la mano ai quattro.

    “Con certe persone non voglio avere contatti fisici. Stringere la mano ha un alto valore simbolico, trasmette rispetto, è un atto politico. Per questo non l’ho mai stretta né a Wieschke, estremista di destra, razzista, nemico della Costituzione e pregiudicato, né ai consiglieri Npd. Non intendo farlo in futuro e spero che nessun tribunale mi costringa. È una questione di principio, decido io con chi avere contatti fisici, il mio corpo mi appartiene”.

    “Rispetto i risultati elettorali – ha aggiunto la Wolf – il gruppo Npd ha stessi diritti e doveri delle altre forze politiche e io ne sono il garante. Ma la mano no”.

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