Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Silvia Romano viva, costretta al matrimonio e all’islamizzazione forzata: la nuova pista seguita dall’intelligence

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 30 Set. 2019 alle 10:46 Aggiornato il 30 Set. 2019 alle 11:12

    Silvia Romano costretta al matrimonio e all’islamizzazione forzata: la nuova pista seguita dall’intelligence

    Si apre una nuova pista sul rapimento di Silvia Romano, la cooperante italiana sequestrata in Kenia il 20 novembre 2018: un matrimonio forzato in Somalia. Silvia sarebbe stata portata nel sud della Somalia e costretta a sposarsi e a subire un’islamizzazione forzata, ma sarebbe ancora viva. A dirlo è il quotidiano il Giornale, che parla di “lavaggio del cervello” e di “accerchiamento psicologico” ai danni della giovane cooperante.

    Secondo il quotidiano, la donna sarebbe diventata “proprietà” di un uomo probabilmente legato all’organizzazione che l’ha rapita.

    “Oggi Silvia (o qualunque sia il nuovo nome che le hanno imposto) è una donna costretta a indossare il velo, a seguire la legge coranica. Vogliono che si senta una di loro”, scrive il quotidiano, sostenendo che sia sia trattato di un’operazione di indottrinamento e di assimilazione alla cultura islamica tipica dei jihadisti nei confronti di prigionieri di guerra. L’obiettivo di questa operazione sarebbe quello di liberare l’ostaggio per farlo tornare in patria da “infiltrato”, dopo essersi assicurato la sua fedeltà alla causa jihadista.

    “La notizia del matrimonio di Silvia è data per certa negli ambienti della nostra intelligence, che seguono con grande attenzione l’odissea della Romano”, scrive il Giornale, che però si chiede quale utilità possa avere la 23enne per la causa della jihad.

    Secondo la ricostruzione, dopo il rapimento della giovane qualcosa non ha funzionato nei servizi segreti italiani, e Silvia Romano è stata trasferita dal Kenya alla Somalia, dove è molto più difficile intervenire per liberare la cooperante.

    “L’unica strada rimasta aperta è rimasta quella dell’intelligence, della ricerca di contatti e di trattative con i rapitori, in vista del pagamento di un riscatto”, si legge sul quotidiano diretto da Alessandro Sallusti.

    Il quotidiano sostiene che il fatto che siano arrivate all’intelligence italiana le notizie del presunto matrimonio della giovane sia la prova che è stato attivato un canale di comunicazione attendibile con la giovane, anche se è difficile liberare Silvia.

    Ma ve la ricordate Silvia Romano? Anche stavolta ci siamo accontentati dei rottami della memoria

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version