Un momento di gioia si è trasformato in una tragedia. È successo a Kozagac, in chiachia, dove un uomo, in occasione del banchetto di nozze di due suoi amici, si è ucciso per errore.
Mentre erano in corso i festeggiamenti, infatti, in molti – come è tradizione in Turchia – gli invitati hanno preso a inneggiare e festeggiare i neosposini in un modo alquanto particolare. Pistole alla mano, alcuni ospiti hanno iniziato a puntare le armi verso il cielo e a sparare colpi in aria.
E così ha pensato di fare anche Hasan Akdemir. Lui, un medico di 39 anni, non era esperto di armi come tanti altri invitati. Eppure, pur di rispettare le tradizioni, ha impugnato quell’arma sconosciuta e, come gli altri ospiti, ha iniziato a sparare i colpi in aria.
Poi, a un certo punto, Hasan Akdemir si è reso conto che qualcosa proprio non andava. La sua pistola aveva qualcosa di strano. Il giovane medico non ha pensato di fermarsi, posare l’arma e magari andare a festeggiare gli amici appena sposati in altro modo.
No, Hasan era convinto di poter risolvere il problema e così ha iniziato ad armeggiare con la pistola. Convinto di poter capire qualche fosse l’inghippo e perché la sua pistola non funzionasse, il 39enne si è impegnato per poter risolvere e riprendere a sparare.
Una mossa che gli è costata la vita. Perché il giovane medico purtroppo non era affatto avvezzo al mondo delle armi. Mentre era intento a capire che cosa non andasse, provando e riprovando a sparare, Hasan ha premuto il grilletto, convinto che la pistola ancora fosse inceppata.
Invece il colpo è partito inavvertitamente e l’ha colpito alla testa. La corsa in ospedale è stata inutile. Portato in condizioni disperate da un’ambulanza al nosocomio statale di Atasehir, Hasan è stato sottoposto a un intervento chirurgico, ma gli sforzi dei suoi colleghi non sono serviti a niente.
La polizia ha aperto un’inchiesta sulla morte del 39enne, ma i testimoni concordano nel riferire che si è trattato di un tragico incidente. Il 39enne è l’ennesima vittima di una tradizione dura a morire.