Per la seconda volta in pochi mesi il tema dell’abbigliamento femminile è tornato imperante in testa alle cronache in Francia. Se la prima volta ad essere argomento di discussione era il burkini – il costume integrale delle donne musulmane vietato in alcuni comuni del litorale -, questa volta è toccato agli shorts.
Due donne, colpevoli di indossare dei pantaloncini troppo corti, sono state aggredite verbalmente davanti ai loro mariti e ai loro figli da alcuni ragazzi nella città di Tolone. Ancora una volta quindi, seppur per motivi opposti, è scoppiata la disputa su come le donne dovrebbero – o non dovrebbero – vestirsi. Troppo coperte non va bene; troppo scoperte, per carità.
Secondo il procuratore locale Bernard Marchal, un gruppo di circa 10 giovani uomini ha iniziato a insultare le donne, che erano fuori in bicicletta con le loro famiglie, chiamandole “puttane” e rivolgendo loro altri insulti volgari per la loro scelta in fatto di abbigliamento.
A quel punto sono intervenuti i mariti, e quello che ne è derivato è stata una vera e propria rissa. Grazie a due telecamere di sorveglianza, due sospetti di 17 e 19 anni sono stati arrestati e sono in corso le indagini per trovare gli altri.
Nel mese di giugno si era già verificato un episodio simile: una ragazza di 18 anni, Maude Vallet, era stata insultata, minacciata e oggetto di sputi da un gruppo di ragazze su un autobus di Tolone. Anche lei colpevole di aver scelto di indossare un paio di shorts.
Dopo quell’incidente, circa 100 donne si sono riunite a Tolone per una “breve passeggiata” in shorts. L’evento era stato promosso con l’hashtag #TousEnShort.
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