In Romania l’esecutivo del primo ministro Sorin Grindeanu ha ricevuto il 21 giugno la sfiducia in parlamento dal Partito social democratico (Psd), lo stesso di cui fa parte Grindeanu. Quest’ultimo era entrato in carica dopo la vittoria alle elezioni svoltesi l’11 dicembre 2016.
È così iniziata ufficialmente la crisi di governo.
I voti a favore sono stati 241, quelli contrari 10. A decidere il voto di sfiducia è stato Liviu Dragnea, il leader del Partito socialdemocratico, che a causa di una legge anti corruzione non era potuto essere eletto premier sei mesi fa. Dragnea infatti è stato condannato per frode fiscale e brogli durante un referendum del 2012.
Ora il partito di governo, insieme allo schieramento alleato liberale, indicheranno al presidente della Repubblica Klaus Iohannis – di centrodestra – il possibile sostituto di Grindeanu. Nei dieci giorni successivi si terrà in parlamento il voto di fiducia.
Lo scontro tra Dragnea e Grindeanu arriva dopo mesi di scontri politici nel paese. Il leader del Psd aveva supportato personalmente Grindeanu, quando Iohannis aveva deciso di non nominare prima ministra Sevil Shhaideh. Ora lo accusa di non aver rispettato il programma e le promesse fatte verso gli elettori.