Irmela Schramm trascorre due ore e mezza al giorno percorrendo le vie del suo quartiere a Berlino armata di spray. Ogni volta che su un muro o su qualche bidone della spazzatura compaiono frasi razziste o simboli che inneggiano all’odio come le svastiche, Irmela con la sua bomboletta colorata li sostituisce con i cuori.
Un impegno che la donna porta avanti da trent’anni. E lo fa anche ora che di anni ne ha compiuti settanta. “La libertà di espressione ha dei limiti. Finisce laddove iniziano l’odio e il disprezzo per l’umanità”, ha dichiarato la donna intervistata dal New York Times.
“Ho un profondo rispetto per la dignità umana e quando questo viene meno verso qualcuno, mi sento come se stessero ferendo me stessa”. Ed è così che la settantenne vuole combattere l’odio: con qualche goccia di acetone, un raschietto abrasivo e delle bombolette spray.
Irmela si descrive come una sorta di polit-putze o “spazzina politica” e racconta di aver avuto l’ispirazione a intraprendere questa missione nel 1986, quando vide un volantino che omaggiava la figura di Rudolf Hess, uno degli uomini più influenti del Terzo Reich e del Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori.
Nel 1933, Hitler lo nominò suo vice dandogli ampi poteri sia all’interno del partito sia nel governo da poco costituito. Sei anni dopo, Rudolf Hess fu nominato ufficialmente numero tre del partito, dopo Hitler e Göring.
La donna alla vista di quel volantino attaccato alla fermata di un autobus provò un moto di rabbia e lo grattò via con una chiave. Quel gesto la fece sentire subito meglio.
Da allora, Irmela ha speso gran parte della sua vita tra stazioni ferroviarie, parcheggi di supermercati e campi da gioco in tutta la Germania e in altri sei paesi, a caccia di graffiti di odio.
(Qui sotto una delle scritte modificate con un cuore da Irmela Schramm. Credit: Twitter. L’articolo prosegue sotto le immagini)
Armata di un sacchetto di tela con una scritta realizzata a mano da lei stessa che recita così: “Contro i nazisti!”, Irmela è pronta a intervenire in qualsiasi momento. Tuttavia, non sempre la donna ha riscontrato solidarietà e appoggio verso la sua missione di cancellare o modificare scritte giudicate xenofobe o razziste.
Nel mese di ottobre, Irmela ha rischiato di essere multata con un’ammenda di 1.800 euro per deturpazione dei beni pubblici, e in alcune occasioni è stata perfino aggredita da sconosciuti. Ma ciò non l’ha scoraggiata e ha continuato la sua battaglia.
Si stima che finora abbia rimosso o modificato 130mila simboli. Molti degli adesivi di estrema destra staccati dalle pareti o da altri luoghi nel corso degli anni compongono ora il suo album dei ricordi.
I suoi ottanta raccoglitori contenenti decine di adesivi recanti frasi razziste sono stati perfino esposti al museo di storia tedesca a Berlino.
Nel 2015, con l’accoglienza di 890mila richiedenti asilo entro i confini tedeschi, la propaganda d’odio si è focalizzata soprattutto verso i rifugiati siriani e i migranti. “L’uso negativo della libertà di parola ha raggiunto picchi elevati negli ultimi anni”, ha dichiarato Irmela Schramm alla Cnn.
“Le persone mi dicono che sono intollerante e non rispetto la libertà di parola dell’estrema destra. Ma io rispondo che la libertà di parola ha dei limiti e finisce laddove fioriscono l’odio e il disprezzo per l’umanità”.
(Qui sotto il video che riprende Irmela Schramm all’opera. Credit: YouTube)