Ha confessato di aver ucciso 16 donne ma, a conti fatti, le vittime sarebbero almeno 90. Samuel Little, cittadino americano oggi di 78 anni, è uno dei criminali più noti negli Stati Uniti. Non solo. L’uomo ha anche realizzato i bozzetti dei volti delle 16 ragazze che ha poi fornito all’Fbi.
“Speriamo che i parenti o gli amici riconoscano queste giovani e ci aiutino a identificarle”, ha commentato l’Fbi dopo aver diffuso i ritratti delle vittime. Un modo, secondo la polizia federale, per giungere all’identificazione delle donne morte per mano di Little.
Il serial killer, per l’alto numero di persone uccise ma anche per l’età e i problemi di salute – si trova su una sedia a rotelle ed è cardiopatico e diabetico -, non ha più a mente tutti gli omicidi, tantomeno dove e quando sono accaduti. Collaborando con l’Fbi, l’uomo ha ammesso che le sue vittime sono per lo più tossicodipendenti o prostitute. “Sono rimasto nei ghetti”, ha confermato Little. Lì dove era più facile sfuggire al controllo della polizia.
La storia dell’omicida parte dal 1970 e si è fermata, per così dire, nel 2012, quando è stato arrestato e imprigionato in California per tre uccisioni. I sedici ritratti disegnati da Little, dunque, sono solo parziali ma sono riusciti già a portare all’identificazione di due persone: una del Maryland, l’altra dell’Arkansas.
“Parlando con lui ci si accorge che si eccita al ricordo delle vittime”, ha dichiarato il detective Bernie Nelson. Morte e sesso non sono mai stati così legati.
In tutto le ragazze uccise sono più di 90. Di queste, più della metà sono ancora senza un nome.