Per la prima volta dopo più di 40 anni, il Congresso statunitense ha aperto una discussione riguardo l’autorità del presidente di ordinare attacchi nucleari.
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Il senatore repubblicano Bob Corker, presidente della Commissione esteri, ha presieduto l’audizione svoltasi al termine del viaggio di stato di Donald Trump in Asia, nel quale la questione del nucleare nordcoreano è stata una delle più dibattute.
Alcuni senatori hanno espresso timori circa la possibilità che il presidente statunitense possa effettivamente ordinare un attacco nucleare senza rendersi conto delle sue conseguenze; altri, invece, hanno difeso l’autorità della Casa Bianca.
I democratici hanno fatto chiarezza sulle loro posizioni: “Temiamo che il presidente degli Stati Uniti sia talmente instabile, pericoloso e megalomane da poter effettivamente ordinare un attacco con armi nucleari non in linea con gli interessi di sicurezza nazionale”, ha detto il senatore Chris Murphy.
Alcuni senatori hanno reagito in maniera indispettita a simili commenti, mettendo in guardia chi ha espresso dubbi relativi alla capacità di Trump di valutare o rispondere a un attacco.
“Ogni singola parola che stiamo pronunciando questa mattina in audizione sarà analizzata in maniera scrupolosa a Pyongyang”, ha detto il senatore repubblicano Jim Risch.
Alla riunione ha partecipato anche Robert Kehler, ex ufficiale dello United States Strategic Command, centro di comando congiunto del Dipartimento della difesa statunitense.
Secondo Kehler, l’esercito può respingere un ordine di attacco lanciato dalla Casa Bianca, ma non ha chiarito le dinamiche con cui ciò potrebbe avvenire.
Come rivelato da Bob Corker a Reuters, l’audizione non è stata convocata con il semplice scopo di prendere di mira il presidente repubblicano: “Non si tratta di una questione legata specificamente a una singola persona”.
Lo stesso senatore repubblicano, però, ha più volte criticato in maniera dura il lavoro di Trump, che a suo parere starebbe ponendo gli Stati Uniti “sul sentiero della Terza guerra mondiale”.
Corker si è detto contrario all’introduzione di modifiche per quanto riguarda il potere del presidente di ordinare attacchi nucleari, ma non ha chiuso le porte per eventuali cambiamenti in futuro.
“Oggi non vedo alcuna soluzione dal punto di vista legislativo, ma non è escluso che nel corso dei prossimi mesi le cose possano cambiare”, ha detto Corker.
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