La Scozia primo Paese a rendere gli assorbenti gratis per legge
La Scozia ha approvato una legge per rendere gratis gli assorbenti e i prodotti igienici femminili. È la prima nazione del mondo ad adottare un provvedimento del genere. Il “Period Products Scotland Bill”– questo il nome della legge – è stato approvato martedì 25 febbraio con 112 voti a favore, nove contro e un solo astenuto, e prima dell’ok definitivo deve passare alla seconda fase dell’iter parlamentare in cui dovrà affrontare eventuali emendamenti.
Assorbenti gratis in scuole e università dal 2018
Una volta approvato definitivamente, il provvedimento consentirà la distribuzione gratuita di assorbenti e altri prodotti per l’igiene femminile in ogni farmacia, centro sociale e luogo di aggregazione giovanile del Paese.
Il costo stimato dell’operazione è di 24 milioni di sterline all’anno, circa 31 milioni di euro. Nel 2018, la Scozia era diventata il primo Paese al mondo a fornire tali prodotti gratuitamente in scuole, college e università.
Molte famiglie infatti non possono permettersi la spesa per assorbenti e tamponi, che in Scozia ogni mese è di circa 8 sterline (12 euro) a persona. Un problema che spesso rappresenta un ostacolo alla frequenza scolastica, visto che le ragazze preferiscono restare a casa durante il loro ciclo mestruale.
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Nel Regno Unito tampon tax al 5 per cento
Nel Regno Unito attualmente i prodotti igienici sono tassati – la cosiddetta “tampon tax” – al 5 per cento.
L’ex premier David Cameron aveva dichiarato di voler porre fine alla tampon tax ma, aveva affermato, aveva le mani legate per via dei vincoli delle norme dell’Unione europea che fissano le aliquote fiscali per determinati prodotti. Il governo aveva annunciato che avrebbe abbassato la tampon tax nel 2016, ma questo non è ancora accaduto.
Scozia apripista per la legge degli assorbenti gratis
L’autrice della proposta di legge, Monica Lennon, ha definito il Period Products Bill “una pietra miliare e la dimostrazione migliore di quanto il Parlamento scozzese tenga alla parità di genere”.
Un’altra firmataria della legge, Alison Johnstone, si è chiesta: “Perché nel 2020 la carta igienica è vista come una necessità ma i prodotti igienici femminili non lo sono? Essere penalizzati finanziariamente per una funzione corporea naturale non è giusto”.
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