Le studentesse di scuole medie, superiori e università di tutta la Scozia ora potranno ottenere assorbenti e altri prodotti sanitari femminili di prima necessità gratuitamente, all’interno di un programma da 5,2 milioni di sterline per combattere la “povertà mestruale”.
La “povertà mestruale”, che impedisce alle donne con meno risorse di acquistare prodotti di prima necessità come assorbenti igienici, tamponi e coppe mestruali, era già al centro dell’attenzione del governo scozzese, che monitorava un progetto pilota nella città di Aberdeen.
Così, il governo scozzese diventa il primo al mondo a rendere disponibili questi prodotti sanitari gratuitamente per le 395mila studentesse sul suo territorio, per provare a permettere alle ragazze di prendersi cura della propria igiene, della salute e del loro benessere.
Un sondaggio recente condotto da Young Scot, un centro d’informazione ed ente caritatevole per giovani scozzesi, ha fatto emergere che una studentessa su quattro in Scozia ha difficoltà ad accedere a questi prodotti sanitari.
Lo studio ricalca quanto fatto notare dall’associazione Women for Independence, secondo la quale quasi una donna su cinque ha avuto esperienza della povertà mestruale.
“In un paese ricco come la Scozia non è accettabile che qualcuno faccia fatica a comprare dei prodotti sanitari di base”, ha affermato Aileen Campbell, Ministro del gabinetto scozzese per le Comunità. “Sono orgogliosa del fatto che la Scozia stia intraprendendo quest’azione unica al mondo”.
“Il nostro investimento di 5,2 milioni di sterline significa che questi prodotti essenziali saranno disponibili per chi ne avrà bisogno in modo sensibile e dignitoso, facendo sì che per le studentesse sia più facile concentrarsi soltanto sui propri studi”, ha aggiunto Campbell.
In molti paesi del mondo, tra cui l’Italia, gli assorbenti vengono invece ancora considerati come un bene di lusso e tassati di conseguenza al 22 per cento – la stessa percentuale applicata ai prodotti del mondo hi-tech, tanto per fare un esempio.
A combattere la battaglia contro questa “tampon tax”erano stati nel 2016 i deputati di Possibile in parlamento.
“Qui in Italia la questione fu affrontata tra risate e battute. Invece si tratta di un tema serio. Nella nostra proposta di legge chiediamo che i prodotti igienici femminili siano tassati per quello che sono, cioè beni essenziali e non di lusso”, aveva affermato Beatrice Brignone, deputata che aveva depositato la proposta di legge insieme a Giuseppe Civati.
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